Alberto Stretti ci aveva abituato a documenti speciali nel suo blog, soprattutto le fitte cartelle di Renato Canova, stavolta mi devo accontentare delle poche battute raccolte da Diego Sampaolo …

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La maratona di Londra ha segnato il grande ritorno di Kenenisa Bekele, terzo al traguardo in 2:06’36” dietro a Eliud Kipchoge e a Stanley Biwott. Il risultato del primatista mondiale dei 5000 e dei 10000 metri lascia ben sperare alla luce delle dichiarazioni del suo coach Renato Canova nel dopo gara.

Secondo il tecnico torinese Bekele ha preparato la maratona di Londra in sole sei settimane dopo l’infortunio che lo ha tenuto fermo per undici mesi dopo la maratona di Dubai nel Gennaio 2015. “Dopo l’infortunio di Dubai Kenenisa non ha corso per undici mesi fino all’inizio del 2016. Il problema al tendine d’Achille sinistro è stato risolto. Ha iniziato a correre di nuovo a inizio gennaio con una sessione di allenamento al giorno, non più di un’ora fino a metà Febbraio, quando ha iniziato ad aumentare il volume. Il suo vero allenamento è iniziato sei settimane fa”, ha dichiarato Renato Canova.

“Due giorni fa Kenenisa mi ha chiesto i ritmi della maratona di Londra. Quando gli ho detto che il ritmo previsto per la mezza era di 1h01’45” mi ha risposto: “è un po’ troppo veloce per me, visto che sono preparato al 50 percento. Gli ho allora risposto dicendogli che c’era un secondo gruppo da 1h03’ alla mezza. Lui ha replicato dicendomi che la sua testa non era pronta a correre con atleti più lenti di lui. Il ragazzo è davvero un mostro dal punto di vista mentale e, se i suoi tendini saranno a posto, potrà aprire la seconda parte della sua carriera”, ha detto ancora Canova.

Nonostante il grande risultato di Londra, il posto in squadra per Rio è tutt’altro che certo visto il livello di concorrenza in Etiopia. Tesfaye Abera, primo a Dubai e Amburgo e autore del miglior tempo mondiale dell’anno, e Lemi Barhanu Hayle, secondo a Dubai e primo a Boston, sembrano essere sicuri del posto. Per il terzo posto il ballottaggio sarà tra Bekele, Tsegaye Mekonnen (terzo tra gli etiopi in stagione in 2h04’46”) e Lelisa Desisa (secondo a Boston).

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La squadra etiope è pronta al suicidio come a Londra 2012 se seguirà ancora la classifica della maratona di Dubai, soprattutto con atleti che si sono ripetuti al top in 4 mesi avendone altri 4 prima di Rio 2016. Per questo c’è tanto posto per i bianchi, se mai Daniele Meucci volesse seguire Galen Rupp.

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Sono molto contento del recupero del recupero di Kenenisa, indicato ancora come riferimento la settimana prima, dopo il ritiro alla maratona di Padova, e ripeto le parole di Renato Canova come un mantra … so, at the moment can be useless to speak about future plans, because there is one plan only, and is to find the right way for recovering the full efficiency. After this, I have no doubt Kenenisa can become the number one in the longest Olympic event, too … in 4 mesi ce la farà ad aggiungere l’ultimo terzo di gara? Poi Eliud sistemerà i parziali per il record del mondo.

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