Vicini per relazione (come 14 anni fa) adiacenti negli appunti: un’ora volata 1/3 per Antonio La Torre, 2/3 per Luciano Gigliotti …

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Il primo comincia con numeri, tanti numeri, per dimostrare che mezza e maratona sono specialità relativamente giovani (solo Gebre e Bekele nei primi 10 fra 5-10-42,2km).

E range ristretto del 2% nei primi 50 maschi fra (arrotondando) 2h03′-05′. La maggiore novità, forse, il brain endurance ovvero la capacità (convinzione) di reggere alti ritmi per lungo tempo.

Cercando fra le citazioni (Alex Hutchinson, Endure) emerge questo bel video di un suo ex allievo (?): avremo qualcosa di simile da Ferrara? O almeno le sue belle slide, sempre in aggiornamento.

E in assenza di Patrick Sang, una sbirciata al programma di avvicinamento a Berlino 2017 per Eliud Kipchoge, senza trasmettere l’aria di Kaptagat come Renato Canova.

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Lucio parte dai ringraziamenti, fra Conconi e Arcelli, che gli aveva scritto la prefazione al libro e aggiunge qualcosa al parallelo Bordin vs. Baldini chiesto dalla relazione e presente nel libro.

Gigliotti e La Torre, vicini come ad Abano nel 2004, allora freschi vincitori di oro olimpico, oggi a rinverdire messaggi sempre validi e la speranza di invertire la tendenza.

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Due parole su Luis Miguel Landa che parlando di sistemi tradizionali di programmazione (con Lleibar Mendarte 23 anni fa) ricorda alcuni fondamentali spesso disattesi coi giovani.

Due parole su Anna Lisa Cogo che mi rassicura sulla ‘riserva ventilatoria‘ nella sincronia claustrofobica ‘Lung not only Heartda coordinare: l’allenamento migliora il volume respiratorio con quello cardiaco.

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