In meno di due mesi stavo provando a trasformarmi da campestrista e non ero sicuro di riuscirci all’esordio per la Maratona S.Antonio (in un post di tre anni fa la sintetica descrizione): stavo sul filo del rasoio fra quantità e qualità che potevo digerire con l’unica prova di verifica alla Maratonina dei Dogi tre settimane prima.

Che tragica la sveglia! Ero stanco, stanchissimo, nessuna voglia di gareggiare. Partiamo tardi, facciamo la via più lunga per l’autostrada compresa pausa caffè, arriviamo a Mira e c’è confusione per il ritiro dei pettorali. Ci mettiamo in fila e torniamo a cambiarci nel parcheggio.

Comincio col riscaldamento e sulla via di un luogo appartato per l’ultimo alleggerimento saluto Ruggero PERTILE che si prepara per l’ultimo test prima della maratona di Boston. Più mi avvicino alla partenza e più emerge la convinzione che qualcosa di buono comunque possa succedere. Pronti, via per mille da Mira! Subito il gruppo giusto con il ritmo giusto sul lato nord del Brenta, controcorrente.

Fino al ponte di Stra sono 10km e mezzo passando per quattro centri, si può saltare la sponda e tornare sul lato sud. Un percorso che si gioca la partenza/arrivo anche fra Dolo e Fiesso: quest’anno si comincia con la scenografia più sontuosa, quella di Villa Pisani, lo stesso inizio della Venice Marathon per un nuovo record di partecipanti.

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Sette anni fa poco più di 3’20″/km alla fine, buono per reggere poco più di 3’30” in maratona. Domenica guido il gruppo che corre per 1h20′ (= 3’47″/km). Comunque non sarà facile per le mie attuali condizioni: mi affido alla magia di gara.

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