Da quattro mesi Orlando PIZZOLATO sta festeggiando il trentennale della prima vittoria a NYC pubblicando e commentando i diari della preparazione: siamo già arrivati a maggio 1984.

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I pdf sono protetti (non posso impacchettarli né esportare immagini), mi salvo con uno Stamp per notare alcuni particolari prima dei campionati italiani di maratona di fine aprile. Mi domando a cosa potesse servire a due settimane e mezzo dalla gara un lavoro chiamato IT, in verità fortemente anaerobico con 3’600m frazionati alla media di 2’35” (+ 3’200m a 2’47”). Ciononostante si è salvato nell’ora in pista, corsa a 3’01” per 19,864km. Per ritrovare brillantezza si è affidato ancora a un IT la settimana successiva (stavolta 6km a 2’47”-50″ in frazioni di 400m), quindi a una progressione e all’ultimo lungo di 30km ancora 6 giorni prima della gara. Poi un ultimo test Conconi (concluso fin troppo forte a 2’37”) prima del campionato italiano che fungeva da trials.

Per le Olimpiadi di Los Angeles 1984 era più facile qualificarsi per la maratona che per i 10’000m: Orlando segnala il 28’22” dell’anno precedente, quando a giugno-luglio spazzolò tutti i personali in pista dopo la delusione della Coppa Europa di maratona a Laredo, ma a Los Angeles non si andava neanche con un tempo inferiore a 28’10”, come capitò all’altro vicentino Sergio PESAVENTO. Un altro aspetto è che Orlando corse relativamente poco rispetto alle sue abitudini nei mesi di gennaio e febbraio (676 e 653km), forse per risparmiarsi per le campestri, e non gli fu sufficiente il mese di marzo a 839km seguito da aprile a 677km. Inoltre lo leggo correre tanta CL a 4’00″±10″: non so se nel prossimo step prevede di guadagnare 20″/km che si meritava.

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