IMG_1937_FBBasterebbero 2 scansioni A4 degli appunti in 8 fogli A6, ma provo a tradurre e sintetizzare 2 belle ore in compagnia di Blaise Dubois, da cui si apre una finestra su theRunningClinic.com.

“Una regolare attività fisica abbassa del 63% la mortalità” è il messaggio entrato più volte nelle slide, di traverso e riquadrato, impossibile non trovare 30′ sui 1’440′ che compongono una giornata almeno 4 volte alla settimana (meglio – e + spesso), cercando di evitare (o supportare) gli stress meccanici che sono alla base dell’80% degli infortuni.

Si tratta di analizzare le sensazioni che ci arrivano dal corpo (disagi durante e dopo l’attività, difficoltà al risveglio e nei primi passi) ed evitare tutto ciò che rallenta il recupero, in particolare gli abusati Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS = NSAID … Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drug).

11068027_10205297795795805_2870425605579770462_nStretching (in sintesi): mai prima della corsa, meglio prima di dormire; non migliora il recupero e non allevia DOMS; SI per i muscoli prossimali (p.e. ileo-psoas), NO per quelli distali (p.e. polpaccio).

Potenziamento (in sintesi): OK core stability & swiss ball; OK andature tecniche (A, B, C, Ds); meglio ancora corsa a piedi scalzi cominciando da 1′, poi 2′ (se non ci sono stati problemi) – poi crescita lenta e graduale.

Frequenza di appoggio (cadence): da 155 (media dei runner) portarla ai 180±10 degli atleti evoluti che la mantengono su tutti i ritmi e tutte le distanze.

Scelta della calzatura: nessun vantaggio nell’utilizzare la categoria consigliata per il tipo di piede (neutra, stabile, controllo del movimento) rispetto all’utilizzo di una stabile per tutti (studio militare, n=7’000), anzi, i più infortunati erano quelli più controllati nel movimento.

Calzature minimaliste: un’opzione per tutti – a meno di sofferenze specifiche nelle zone più sollecitate (fascia plantare, tendine di Achille, polpaccio) – per rinforzare piede/caviglia e proteggere le articolazioni soprastanti (ginocchio, anca, colonna vertebrale); anche per runner neofiti e/o in sovrappeso.

Al di là delle personali interpretazioni ho ritrovato tutti i buoni consigli di Jill Cook, due anni fa a Conegliano, e l’incedere dello studioso fra “evidence, no evidence” nell’orientare le scelte anche del runner.

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