Di solito lascio alla carta gli articoli di carta, ma questo è speciale e si arricchisce di radici nel passato e aperture nel futuro in meno di 3’000 battute e una sola foto.

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Spesso mi arriva la domanda “a che età possono cominciare a correre i ragazzi?” e parte la risposta “non dovrebbero mai smettere di correre i bambini!”. Ascolto esperienze comuni a molti genitori “bisognerebbe trovare il pulsante per spegnerli” almeno quando arriva l’ora di riposarsi. E ho visto insegnanti di italiano improvvisare gare di corsa in cortile durante la ricreazione per non averli troppo in movimento fra i banchi. Bambini, chi li ferma? Poi crescono e presto passano dai salti di stanza in stanza al divano e dintorni. E l’attività spesso si riduce a quella agonistica, per chi ha la fortuna di praticarla.

Tanto per rimanere in famiglia, genitori che accompagnano figli (Camilla 2004 a nuoto, Tommaso 2008 a calcio) e figli che vengono a vedermi le gare. A dire il vero il piccolo mi segue in allenamento, in bici quando corro per la campagna o andiamo in palestra, che trasforma nel suo parco giochi unito alla pista – di solito vuote nelle ore di nostra frequentazione – e si inventa gli esercizi che non posso avergli mostrato. Intanto stiamo insieme, ci raccontiamo tante cose e impariamo a muoverci nel nostro piccolo mondo.

A marzo soffrivo un’infiammazione alla caviglia destra dopo la campestre regionale di Nove e si avvicinava la StraVicenza, 10km agonistica per 1’000 col pettorale/chip e a passo libero per i quasi 10’000 col cartellino. Il mio crono era perso in partenza così ho pensato di accodarmi ai competitivi con Tommaso. Ma ce l’avrebbe fatta per 10km?

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Test una settimana prima: circa 6km in campagna, camminando quanto serve, e verifica del ritmo sulle tracce misurate per calibrare lo sforzo da Campo Marzo a Parco Querini e ritorno (vd. foto). I bambini tendono a esagerare, o meglio, a dare tutto per poi fermarsi se non hanno la dimensione dell’impegno. Infatti è stato uno spasso fino a metà, poi una sofferenza nel finale, complici vento e pioggia, e tanto orgoglio per seguire anche i meandri dell’ultimo chilometro. Poi felice al ristoro.

Non ci sono altre occasioni simili, miste ludico-agonistiche, ma ci siamo divertiti in gruppo nella marcia del Beato a Marostica in aprile (per le colline fino a S. Luca e giù in Val d’Inverno), in quella degli Asparagi a S. Zeno in maggio (nella campagna di Cassola e Rosà, anche con Camilla) e a settembre da Valle S. Floriano per le colline di S. Benedetto e S. Michele. Ogni volta 5-6-7km gagliardi, poi sofferti e infine combattuti per vedere dove vanno a finire 12-13km. Poi felice al ristoro.

Forse è questa la distanza giusta per i bambini, 5-6km a passo libero, e possiamo provarla (meteo permettendo) martedì 8 dicembre alle 10 dal Campo di S. Croce al centro di Bassano e ritorno: saranno loro a dirci come correrla insieme. E chi non ha figli in età scolastica di qualsiasi ordine e grado, adotti un nipote o un vicino di casa per un paio d’ore

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