IMG_6945_crop_resI bambini fanno fatica a regolarsi: corrono al limite e poi si fermano, quando sono esausti. E marciano solo per gioco, anche se nessuno glielo insegna. Quando un adulto vuole reimparare a muoversi dopo anni di sedentarietà o quando non regge la velocità che ha nei muscoli per tutto il tempo che ha in mente, allora è meglio fermare la corsa per ripartire subito dopo: tratti alternati di corsa e cammino per quanto si vuole.

Devo stare attento a non utilizzare formule registrate: quasi come le industrie farmaceutiche i coach americani mettono la © ovunque. Ho conosciuto Jeff GALLOWAY quasi tre anni fa e mi è parso affabile, ma i custodi del suo metodo controllano eventuali comunicazioni non autorizzate. Questo ovviamente non impedisce a chiunque di utilizzare il corri-cammina per tutti i motivi che avevo descritto quasi tre anni fa.

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Per mantenere un buon livello di fitness anche per se stesso ha elaborato il sistema che lo ha reso famoso in tutto il mondo, tradotto poi nella proposta run-walk-run che è il suo marchio di fabbrica (in testa anche nelle ricerche di Google). Un approccio molto cautelativo per la salute e socializzante perché applicabile ad ampi gruppi. Conoscevo Jeff GALLOWAY, conoscevo il suo metodo, ma per comprenderli ho dovuto incontrarlo e praticarlo insieme al gruppo di una trentina di persone che si è riunito a Vicenza.

Corsa e cammino sono due azioni completamente diverse e durante il cammino sono resettati i parametri di corsa per essere reimpostati all’inizio del tratto successivo. Quindi durante il cammino non solo si recupera a livello fisiologico (si abbassa la frequenza cardiaca, diminuisce la ventilazione, … si smaltisce la fatica), ma viene anche risistemata l’azione di corsa nel momento in cui si riavvia. Questo permette di evitare l’accumulo di errori e sovraccarico che deprimono l’efficacia tecnica e sono prima causa di infortuni.

Quindi è sempre meglio fermarsi prima di accumulare troppa fatica. Su quali velocità? Jeff consiglia micro-pause di una decina di secondi ogni miglio anche per chi corre la maratona in circa 3h±10′  (= 4’15″±10″/km). Conoscendo l’orgoglio italiano, prescrivo le pause per chi corre oltre 4h (= 5’40″/km), ma guadagna in salute chi ha il coraggio di ricacciarlo al proprio posto.

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