e006c07b-982c-4fc4-a2ec-177be40636fdÈ un’ottima indicazione soprattutto quando porta al successo, sepolto al momento dagli applausi per la regina che saltava in contemporanea. Poi LaShawn MERRIT è riemerso con la staffetta 4x400m USA, anch’essa vincente ieri sera, e i nostri telecronisti si sono accorti di aver parlato poco del velocista resistente. Così Stefano TILLI ha fatto notare una maggior cura della frequenza del passo, quasi nascosta nei commenti post gara anche nelle parole del suo allenatore Loren SEAGRAVE dice “He finally believed in himself. He didn’t push the first 100, but allowed himself to flow down the backstretch. Going into the curve, that’s when you decelerate, but he was able to maintain through there and he kept on rolling. It was the best I have ever seen him run.

Ha pure una storia di doping alle spalle per una sostanza – il DHEA – che Stefano TILLI ha definito come “blando precursore del testosterone“. LaShawn si è fatto quasi due anni di squalifica passando dall’oro dei Mondiali di Berlino all’argento di quelli di Daegu, quando iniziò a soffrire la concorrenza di Kirani JAMES. Bisognava fare qualcosa di nuovo per fronteggiare il più giovane avversario dopo dieci stagioni (meno una) ai massimi livelli. Ecco la nuova evoluzione, con una scorrevolezza che il nostro commentatore tecnico avvicina a quella di Michael JOHNSON, il soldatino, tanto brutto all’occhio profano quanto efficace nel riscontro cronometrico. Era il suo stile.

Non ci resta che imparare a trovare la miglior soluzione per il nostro assetto di corsa, che tenga conto della struttura fisica, della forza muscolare, dell’estensione articolare, della coordinazione. Sulla prima possiamo fare poco, a meno di miracoli ortopedici, per il resto ci sono molte esercitazioni. Troppo spesso non rientrano nei programmi di allenamento per pigrizia e perché non entrano nel GPS e nel diario. Poi contano nei crono di gara e nella godibilità della pratica sportiva.

Share