Ho letto subito il comunicato e mi è piaciuto, poi mi sono accorto della quasi omonimia con l’amico giornalista e della somiglianza nell’iter accademico con un mio compagno di liceo, compaesano e cittadino del mondo per amore dei retrovirus, ora di stanza a Povo. Massimo ha tante pubblicazioni, non scrive libri e non ha brevetti (che io sappia), ma gli è sempre piaciuto correre su e giù per l’Erta ed è diplomato in clarinetto. Chissà se anche lui è pronto per il Nobel.

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UNO SCIENZIATO DI CORSA, MAURO FERRARI ALL’UNESCO CITIES MARATHON

Il ricercatore d’origine friulana, massimo esperto mondiale di nanotecnologie applicate alla medicina, sarà al via dell’evento del 30 marzo: “Disciplina, gioia, meditazione: la corsa mi aiuta nel mio lavoro contro il cancro”

Cividale, Palmanova, Aquileia (Ud), 25 marzo 2014 – L’hanno definito lo Zlatan Ibrahimovic della ricerca medica. Un fuoriclasse con tante patrie. Un cervello in movimento, più che un cervello in fuga, che tutto il mondo ci invidia. E che da trent’anni vive e lavora negli Stati Uniti. Con un obiettivo: vincere il cancro.

Mauro Ferrari, udinese d’origine e americano d’adozione, è il massimo esperto mondiale di nanotecnologie in campo oncologico e diabetologico. A 54 anni è presidente e amministratore delegato del Methodist Hospital Research Institute di Houston, Texas, uno dei principali centri di ricerca medica degli Stati Uniti. È autore di 230 pubblicazioni, sette libri e 40 brevetti. Per molti è addirittura in odore di premio Nobel.

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L’ultimo libro che lo riguarda (“Il male curabile. La sfida di Mauro Ferrari, il matematico italiano che sta rivoluzionando la lotta ai tumori”) l’ha scritto il giornalista Michele Cucuzza ed è la sintesi della vita e dell’opera di questo scienziato d’origine friulana, ex matematico (prima laurea a Padova, seconda a Berkeley in ingegneria meccanica), spinto da dolorose vicende famigliari a intraprendere la lotta contro il male del secolo.

Mauro Ferrari ha la passione per il sax, la pallacanestro e la maratona. Per questo, domenica 30 marzo, sarà al via dell’Unesco Cities Marathon.

“La corsa – spiega Ferrari – è disciplina, gioia, meditazione. È l’incontro con luoghi e persone che mai incontrerei. È fatica. È la capacità di affrontare le difficoltà. È programmazione per obiettivi lontani. Tutte cose importanti per il mio lavoro nella lotta contro il cancro e importanti per qualsiasi attività al servizio del prossimo”.

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L’Unesco Cities Marathon non sarà soltanto la corsa dei campioni: sarà anche la passione di tanti maratoneti di livello amatoriale che si metteranno alla prova lungo i 42 km da Cividale del Friuli ad Aquileia. Ferrari sarà tra questi.

“Non vedo l’ora di correre – prosegue lo scienziato -. Cividale, Palmanova e Aquileia non sono tre città, sono tre autentiche gemme. Anche per questo, ho deciso che l’Unesco Cities Marathon diventerà la mia maratona di riferimento: voglio farla tutti gli anni, almeno finché le gambe reggeranno…”.

Obiettivi cronometrici? Nulla di particolare. Anzi. “All’amato popolo friulano, per domenica, faccio solo una promessa – conclude Ferrari – nessuno dovrà preoccuparsi di arrivare ultimo: a quello penserò io”. In attesa dei campioni da cronometro, il primo “top runner” dell’Unesco Cities Marathon è senz’altro lui.

Intestazione

In Friuli Venezia Giulia, all’inizio della primavera, si corre l’unica maratona al mondo che collega due siti appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’Unesco: Cividale del Friuli, antica capitale longobarda, e Aquileia, centro dalle importanti vestigia romane. Le due cittadine distano l’una dall’altra esattamente 42 chilometri, la lunghezza classica della maratona. Da qui, l’idea di una corsa che unisca simbolicamente i due centri, passando anche per Palmanova, la celebre “città stellata”, a sua volta candidata a diventare parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La prima edizione dell’Unesco Cities Marathon si è svolta il 1° aprile 2013, in abbinamento ai campionati italiani assoluti e master (vittoria di Ruggero Pertile ed Elisa Stefani). La prossima è in programma il 30 marzo 2014 e, rispetto all’edizione inaugurale, proporrà un’inversione di percorso: da Cividale del Friuli ad Aquileia, dalle colline al mare. Quarantadue velocissimi chilometri, nel cuore di una delle regioni più affascinanti e ospitali d’Italia.

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