Sabato mattina sono passato con Tommaso al campo di S.Croce a Bassano per trovare Glenda e Chiara che facevano eseguire al loro gruppo di triathleti il test CONCONI e mentre guardavo le scolaresche intente a preparare i giochi studenteschi mi è tornato in mente un upgrade del protocollo che poi ho perso di vista.

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Il convegno AtleticaMente era ancora in centro ad Abano e fungeva da convention tecnica internazionale con sessioni plurime e diversificate per specialità. Nella saletta dei resistenti Piero il pugliese si era lanciato in una lunga dissertazione sulla possibile correlazione ampiezza-frequenza del passo durante il test CONCONI per estrarre qualche dato in più dalla canonica curva frequenza cardiaca vs. velocità. Grafici su grafici da foglio di calcolo. A un certo punto Gaspare il normanno è sbottato “che stai dicendo, Piero?”. Ci volle un deciso intervento del Lucio nazionale per quietare gli animi.

Ho usato spesso il test CONCONI, anche in forma estesa e associato a misure del lattato, e spero di vedere qualche lume in più dall’analisi beat-to-beat. Altrimenti lasciamo che i battiti scorrano. Come quelli di Camilla che ho visto ieri nel monitor della visita di idoneità salire rapidamente fino a 170 nell’esercizio dello step, poi calati in 10″ di 40 per tornare a riposo in 60″ dopo la distensione sul lettino. Fenomenale! Ho rivisto la mia elasticità ormai perduta: anche del muscolo cardiaco.

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