percorso-SGMM15Copio incollo in toto il post a caldo di Linus sulla maratona di Milano, così ho spazio per tutte le immagini. È tanto che non tocco l’argomento, al punto che qualcuno comincia a chiedermi se corro ancora. Certo che sì, ma l’ultimo anno è stato molto complicato, il recupero dall’operazione al tendine è una cosa lunga, per adesso mi accontento di corsette più brevi e meno ambiziose, come quella di ieri sera.

Ieri mattina ho seguito da fuori la Maratona di Milano, ho attraversato la città intorno alle dieci e trenta andando in radio e l’ho ri-attraversata al ritorno poco dopo le 13. In entrambi i casi ho trovato una città incasinata ma paziente, incolonnata ma non troppo arrabbiata. È già un grande successo, in particolare pensando a cosa accadeva gli anni passati.

1-percorso-2015-big-2_cropNon c’era in giro nessun Mughini con i suoi deliri, per fortuna. Ma è comunque sempre forte la sensazione di dare fastidio. 42 chilometri sono tantissimi, vuol dire un serpente che ci mette almeno cinque ore a riavvolgersi. E come hanno diritto di dare sfogo alla proprio passione i maratoneti, anche chi deve spostarsi per qualunque motivo va rispettato. A Milano come a Roma.

Anche ieri nel Deejay Training Center Stefano Baldini ribadiva un concetto elementare: ma perché non si fanno partire, almeno le maratone, in orari più compatibili con una civile convivenza, tipo le otto del mattino? A mezzogiorno sarebbe praticamente tutto finito. È quello che succede nelle principali corse del mondo, per non parlare delle Gran Fondo ciclistiche: la Nove Colli parte alle sei, la Maratona delle Dolomiti alle sei e trenta. Troppo difficile cambiare?

Non so cosa abbia trattenuto Linus dal partecipare in qualche modo, con una staffetta, su una distanza simile nella sua DeeJay Ten a Bari un mese fa (52’47” al chip). Comunque ci ha regalato un commento preciso e sintetico, propositivo come al solito.

https://youtu.be/uotrp3RFbLo

La concomitanza della maratona di Parigi mi fa allungare l’occhio oltralpe e conto 40’173 arrivati, lievitati del 30% dalla partecipazione 2010 quando i 40’000 registrati (sold out 5 mesi prima) poi superavano di poco (si fa per dire) i 30’000 al traguardo. Contavo 11’486 arrivati a Roma 3 settimane fa e 4’002 a Milano domenica scorsa: le nostre due capitali non fanno metà di quella francese.

_MDP15_A4_PARCOURS_20150316-BDMi ricordo di aver visto in diretta TV la maratona di Parigi 2009 e le immagini dall’alto mi hanno fatto venire la voglia di immergermi in quel sogno: eravamo una dozzina di amici nel 2010, con Antonella e Camilla. Poi nel 2011 ho corso a Londra (altro miracolo di maratona) e nel 2012 ero iscritto a Boston, ma il ginocchio sinistro era già saltato cinque mesi prima. Ancora nell’autunno 2014, quando mi sembrava di digerire mezze in sequenza, mi è capitato di sognare il raddoppio in unica soluzione e di accompagnare i Nico Runners nella capitale: forse un giorno correrò anch’io a Roma, mentre una frazione di staffetta a Milano è sempre in canna.

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