Quasi un corto circuito mentale quando arrivo al “Bad” del titolo e appare The King of Pop: così Michael Jackson poteva essere la colonna sonora del post tecnico, perché in quello personale ci stava un techno James Brown Is Dead che davvero si infilava nel video della campestre a Este – gennaio 1992.

https://youtu.be/GL8QY0SNEq0

Nel 1987 – altro buon anno atletico – MJ aveva cominciato a perdere i tratti afroamericani a favore di un’evoluzione artistica con vertici faraonici in “Remember The Time” e un viso ancor più pallido 4 anni dopo.

https://youtu.be/LeiFF0gvqcc

Così torno indietro al 1979, un MJ poco più che 20enne, morbido e sognante come tanta disco di quegli anni in “Don’t Stop Till You Get Enough”.

https://youtu.be/h6t2n_Tbu3E

Non mi resta che affondare nelle origini dei Jackson Five e trovo questa bella esibizione del 1970 con tutti i germogli espressivi di MJ in “ABC”.

https://youtu.be/M-aSjHnbw18

MJ non aveva problemi di controllo della pronazione, perché la reattività dei piedi era cresciuta ballando e ballando non c’è il carico che si applica correndo. Così non ha mai rinunciato a mocassini leggeri, che possono essere saliti a stivaletti e appesantiti da fibbie, senza mai perdere sensibilità e contatto col terreno.

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