Anche l’obiettivo di Giancarlo Colombo sembrava fare il tifo per Genzebe Dibaba sui 5’000m e la mette a fuoco nonostante sia davanti Almaz Ayana, all’inizio di una volata lunga 3’000m in meno di 8’20”. Un tempo che le avrebbe permesso di vincere quasi tutto sulla distanza ridotta, ormai buona come per i maschi solo per i meeting, necessario per asfissiare l’avversaria considerata più veloce che poi perde anche la volata per l’argento dalla compagna Senberi Teferi.

Tanti giornalisti avevano già la tastiera calda per inneggiare alla doppietta dell’ultima delle Dibaba, invece poche righe di rito per l’impresa assoluta di Almaz: arrotondando 2’48″7 + 2’43″6 +2’47″6 sono le tre frazioni di 1’000m, sottolineando un giro da 64″5 al quarto chilometro e quell’ultimo spinto al meglio nonostante l’abisso alle spalle. Un assolo da record del mondo, già avvicinato a 3″ in primavera e che può portarla al muro dei 14′.

Una corsa bella quella di Almaz, più bella di quella di Genzebe, messa in crisi dal ritmo e da limiti tecnici, tattici e ortopedici oltre che all’umana stanchezza. Domani sarà un’altra corsa e ieri l’Etiopia è stata la più forte.

Beijing2015_W5000m_FB

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