Antonio Amabiglia_18.11.2015 246_FBLASCIO o RADDOPPIO? È il pensiero che mi ha accompagnato nei giorni seguenti la débâcle di Venezia.

25 Ottobre 2015: invitato caldamente dagli organizzatori … ti ghe xe anca st’ano , vero? ti pol vegner gratis parchè ti xe ormai un fedeissimo … ho partecipato alla mia 5^ Venicemarathon, che posso riassumere così: gestione tattica pessima – passaggio alla mezza oltre ritmo – crisi dal 32° Km con calvario finale di 10 Km (il mio Golgota il ponte di barche sul Canal Grande). La ricerca delle cause della prestazione negativa è resa ancor più ardua se rapportata alla preparazione effettuata e alle sensazioni positive che l’avevano seguita. Mi sentivo veramente bene ed ero convinto che avrei avuto un bel ricordo della mia 11^ maratona (i dubbi sollevati via WhatsApp il sabato pre-gara erano scaramantici) … macché! La delusione post gara l’ho poi sintetizzata nel seguente invito: “LASCIO!” La mente è così andata agli anni belli “pre morbo running” e mi dicevo … torna in sea dea to mountain bike! … oppure … va in piscina!” … ma a livello fisico ho riscontrato già dalla successiva uscita SdC di non essere stanco, di aver recuperato bene (malgrado l’espressione da cane bastonato che qualcuno avrà notato). E quindi sentivo la mia testa un po’ più sgombra di nubi.

IMG-20151024-WA0004_crop_FBLASCIO o RADDOPPIO? All’orizzonte si prospettavano le maratone di Verona, Firenze, Reggio Emilia … Ma dai, uno che di solito fa 2 maratone all’anno non ne può reggere 2 in 20 giorni … per lo più a 53 anni! Amici, familiari e allievi SdC condividevano … ). Giro timidamente il quesito al Coach: “È un azzardo fare una seconda maratona a breve?”. Domanda del Coach: “Sito intiero?”. “Si”. “E alora quaeo seo el problema?”. Quindi RADDOPPIO ! Verona, arrivo ! Davanti a me due settimane di preparazione da programmare; giro timidamente il quesito al Coach: “Come gestisco?” Risposta del Coach: “Cori!”. Poche, incisive e sintetiche parole. Tradotto: ascolta il tuo corpo ! Quindi a 10 giorni dalla Maratona di Verona corro, ma la sensazione di benessere che mi dominava si affievolisce dopo l’uscita domenicale di 20 km a ritmo medio. Pesantezza che si ripresenta martedi nell’uscita dei 10 km con SdC. Poi al giovedi in pista con Sdc ci vado per timbrare il cartellino. Il Coach propone addirittura 3 serie di 10 allunghi di 80 metri (proprio il mio terreno!) ricordando che questo allenamento è stato l’ultimo del Mocce prima di Atene … va bè dài non scomodiamo gli Dei, però scaramanticamente partecipo. “Facciamo!” Iana dixit.

IMG-20151025-WA0018_crop_FBL’ultima settimana pre-Verona si riassume quindi con sole 2 uscite, cosa insolita per me. Decido quindi di partecipare senza alcun obbiettivo, senza tabelle e con il cassetto dei miei sogni sportivi più che mai vuoto. L’unica cosa che mi premeva era il passaggio alla mezza a 1h45′ – minuto più minuto meno – e credo che questo abbia contribuito a farmi arrivare bene in 3h33’52” e senza particolare affanno (alla fine 6′ meno di Venezia). Il percorso mi è sembrato un po’ nervoso, in particolare gli attraversamenti dell’Adige e a 40km dove un’inattesa salita mi ha fatto desistere da un tentativo di allungo. Ricorderò con piacere i km corsi assieme e gli incitamenti reciproci con Fefe, Iana, Sonia e Roberta (le nostre Wonder Woman) e Franco (complimenti per il personal best), l’incrocio lungo il percorso con gli altri allievi SdC impegnati sui 42,195: Giovanni (“ma quanto forte xeo?” , che invidia …), Marco (altro protagonista con personal best), Mario e Pasina.

Concludo con un consiglio a tutti gli allievi di SdC, dal basso della mia esperienza e dei gradi di quasi-decano del gruppo: mai dire mai, non intestarditevi troppo con tabelle, correte con testa e guardate in cagnesco GPS e cronometri e seguite il consiglio del Coach: “Cori!”

Alla prossima! Quale? Antonio

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