Dovrei chiamarla 30km delle Piccole Dolomiti, ma mi sembra giusto onorare la prima denominazione quando la maratona transitava per 6 Comuni nel 2008. Poi crisi, disguidi e poca sincronia l’hanno ridotta a mezza per 4 comuni, a rotazione fatte tutte, ora il rilancio a 6 con arrivo in pista a Schio: la corsa dei salmoni, come l’ho chiamata un mese e mezzo fa, appena visto il percorso.

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E salmoni siamo stati, freschi nella prima rampa verso Thiene, quasi tonni nel declivio verso Malo, poi salmoni stanchi fino a Schio. Non mi aspettavo rampe così feroci, intervallate da spianate e lievi discese. Poi tante curve, fra tratti di regolazione e prolunghe varie. Ho corso in lungo come a Cittadella, col timore di soffrire come a Cittadella (non un bel risveglio stamattina).

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Per fortuna tutto bene, il piede destro ha sofferto più del ginocchio sinistro e la muscolatura più delle articolazioni, tanto che nell’ultima parte ci siamo zittiti per risvegliarci nella discesa all’ingresso di Schio. Tanta, tanta soddisfazione nel portare quello che rimaneva del gruppo a 4’20” per 30km grazie al sostegno del Mocce e all’interpretazione GPS certosina del Caio.

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Anche quest’anno qualche svarione nel posizionamento dei cartelli nel tratto Villaverla-Thiene, poi dritto in negozio per il mio turno pomeridiano e bene, molto bene, le gambe, sperando continui meglio dell’anno scorso, quando avevo volato 30″/km più veloce nella mezza, poi crollato a Cittadella. E secondo me andrà meglio se andrò in lungo, magari altri 12km (oggi solo acqua ai ristori).

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