Dopo il PB del 2014 mi si è parato davanti il 2015 denso di aspettative all’inizio e avaro di soddisfazioni dal punto di vista cronometrico alla fine , ma ricchissimo dal punto di vista dell’esperienza.

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Infatti l’anno per me si era aperto a febbraio con un tempo vicino al PB in mezza alla 21 del Cima a Conegliano, che però mi aveva lasciato in dote una doppia contrattura ai polpacci, “la ciliegina sulla torta” del tribolato ultimo mese di preparazione della maratona di Roma. Maratona portata a termine, e con tanta soddisfazione dato che era la prima, ma con molta più fatica del previsto soprattutto dal punto di vista mentale, pagando dazio al famoso “muro” dei 30km.

Fatica trascinatasi dal dopo gara fino all’estate, tra corse portare a termine in malo modo e lontano dai tempi migliori, e disavventure varie tra cui beghe familiari per un’eredità (cosa che non auguro a nessuno soprattutto per gli strascichi che lascia nel cuore più che nel portafoglio) e una multa chiusasi con un ricorso (altra cosa che non auguro, soprattutto se avete modo di scontrarvi con i vigili di Marostica).

La fine dell’estate però mi regala la gioia più grande con l’arrivo del mio primo figlio Dante, una cosa grandissima che mi dona energie, forze e risorse inaspettate che si riversano in tutto quelli che faccio, corsa compresa. Infatti se la programmazione degli allenamenti è stata scombinata in funzione del nuovo principino di casa, l’intensità con cui sono riuscito a farli è aumentata e le ultime gare dell’anno mi hanno portano le soddisfazioni migliori.

A novembre la Maratona di Verona chiusa bene e con un tempo che si avvinava molto all’obiettivo delle 3h45′ nonostante alcuni pit stop forzati per la cena messicana della sera prima, di sicuro non la scelta migliore in funzione della maratona. E in chiusura d’anno di nuovo alla maratonina di Cittadella dove ho ritrovato un crono vicino ai miei migliori sulla distanza giusto in tempo per poter cominciare a ragionare sugli obbiettivi running del 2016 con le giuste premesse.

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