Giornata speciale domenica, sveglia alle 7:00, nubifragio in bagno per l’igiene personale, (semi)colazione, vestizione e direttamente in auto per andare al parcheggio ABB di Marostica

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Puntualissimi si sono presentati Enrico ed il Mocce, che visto il mio stato quasi catatonico, optano per darmi un passaggio temendo per la mia incolumità, ben sapendo quale poteva essere il mio stato al termine della competizione (se l’avessi portata a termine, s’intende!). Viaggio tranquillo ad andatura turistica, con motivo di rilassamento da parte mia, il che è strano, in quanto solitamente prima di una competizione, la tensione si porta via ogni briciolo di energia.

Una volta arrivati, Enrico provvede agli adempimenti “burocratici”, verificando i pacchi gara, le iscrizioni, e quant’altro (Grazie!). Tutto il periodo pre-partenza si svolge in una “confusione ordinata” (scusate il gioco di parole), e ci si trova direttamente alla linea di partenza, dove si coglie l’occasione per una foto di rito, seguita dallo START.

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Ok, partenza (finalmente, iniziavo a scalpitare). Decido di iniziare la gara tranquillamente, conscio dei miei attuali limiti e consapevole dell’approssimarsi di un tratto di logorante salita, per cui opto per “accodarmi” a due favolose natiche di una donzella con i capelli rossicci (come amo le “rosse”:-) e la strada percorsa scivola via senza colpo ferire, almeno sino al tratto in salita.

Da li il panorama cambia, la ragazzuola rallenta e si lascia passare, le natiche di fronte a me diventano (ahimè) prettamente maschili, per cui l’attenzione si sposta sul panorama circostante. La salita è alquanto impegnativa e mi ricorda molto le gare FIE di regolarità in montagna che facevo qualche anno fa, quindi mi sono preso un ritmo da marciatore anziché da runner, falcata da 0,80, e ritmo costante sino al GPM.

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E qui la fortuna mi aiuta, raggiungo un gruppetto partito “a cannone” allo start, ed ora in crisi, vorrei accodarmi, ma il ritmo è persino inferiore al mio ( da non crederci, mai avrei pensato ad una cosa simile, Wowww), così provo ad allungare il passo, ma vengo “sverniciato” da Carla che vedevo oggettivamente in difficoltà per il suo problemino che le procura dolori piuttosto fastidiosi. Nel frattempo riesco a trovare un altro paio di gambe femminili (ma tu guarda il caso …) che hanno un ritmo simile al mio, per cui decido di affiancarmi tentando di scambiare qualche battuta, ma la cosa non “funzica”, lo splendore è in eccessivo affanno, per cui mi limito a fare la mia corsa ed ammirare il Panorama :-p

Sul tratto di saliscendi la mia “compagna di passo” cede, per cui decido di andare per conto mio, se mi fermo a camminare, poteri non riuscire a ripartire. A questo punto la strada si fa tutta in discesa, e memore degli avvertimenti dello speaker durante la fase di partenza, opto per un approccio alla discesa alquanto prudente, evito falcate “lunghe” e scelgo con cura traiettorie su asfalto ruvido (anche se comporta bruschi cambi dalla traiettoria ideale), rallento il passo e di conseguenza consentendo ad alcuni concorrenti di raggiungermi.

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Finalmente si arriva al tratto pianeggiante, ma inizio a sentire qualche dolorino alle articolazioni, per cui il mio passo non si stende come vorrei, anche se le energie che ancora ho a disposizione mi consentirebbero di migliorare seppur di poco il ritmo. Arrivo così finalmente al ponte, e sul tratto finale in terra battuta incrocio Alessandro che (anche se non lo ammetterà per questione di educazione ) è venuto a vedere se ero ancora vivo. È stato un gesto decisamente gradito, in quanto mi ha aiutato a vincere tutta quella selva di dolorini che stavano iniziando a darmi fastidio, e l’incontro poi del resto del gruppo ha risvegliato un ulteriore dose di energie (troppe) che tenevo ancora nascoste per il gran finale in parata. Ragazzi, che Gruppo!

Lunedì finalmente riesco a ripensare lucidamente alla corsa di domenica, partito in sordina per il timore di farmi male (chi non conosce ancora la mia storia della Stropparota 2015 alzi la mano) inizio a sentirmi molto meglio, consapevole finalmente di aver raggiunto una buona base da cui partire.

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Considerando che a settembre 2015 non riuscivo a completare un giro di riscaldamento dei magazzini Nico, che il mio peso sforava “La carica dei 101” Kg, ed oggi sono a 93 in costante calo, vedo quei 17 Kg che mi separano dal mio peso forma come un traguardo raggiungibile, e la possibilità di migliorare ancora sul mio ritmo gara.

Quindi ragazzi e ragazze di SDC/Nico Runners, grazie per avermi accolto nel gruppo, e grazie per l’affetto manifestato. Grazie.

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