Le edicole di questa primavera si sono riempite di libri sul running realizzati da colossi dell’editoria. I contenuti non sempre saranno imperdibili, ma la forza di comunicazione di quegli editori è notevole

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Analoghi giganti di altri settori industriali sempre più spesso stanno realizzando eventi di corsa senza coinvolgere gli organizzatori tradizionali. Tutti questi soggetti dispongono di tre caratteristiche: forza economica, forza di comunicazione, urgenza di trovare nuovi business

Non avevo certo bisogno dell’editoriale di Daniele Menarini nell’ultimo Correre (nr.379 – maggio 2016) per recensire l’iniziativa della Gazzetta – osservata all’esordio – e il cambio epocale suggerito dal Direttore nel secondo paragrafo.

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Subito inorridito da un errore in dida a pagina 10 del primo tomo, ho continuato lettura e acquisto, ammorbidendo all’occhio le approssimazioni e le scelte nel voler essere onnicomprensivi. Mi suonano strane le ricostruzioni storiche di una cronista da YouTube (merito dell’anagrafe), meglio le interviste con gusto aggiornato, poi trovo anche le pagine originali della Gazzetta (ci vedo ancora bene da vicino) e tante belle foto. Difficile chiedere cose nuove ai soliti protagonisti in diversa narrazione, che saranno comunque nuove per i molti nuovi che avranno voglia di colorare la corsa e la vita.

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