Era cominciato bene l’inverno 1989: qualche buona campestre regionale, un incredibile 4° posto alla Montefortiana (quella competitiva in centro al pomeriggio) e ancora con i primi – tutti stranieri – all’ultimo GPM (si girava in senso orario), poi l’ingolfamento a febbraio verso gli Italiani di Varese e la liberazione al Cross delle Regioni, dietro solo a Franco Boffi che ancora sognava il Mondiale …
con la caviglia destra scassata in una buca di fango (poi il ginocchio sx cadendo in bici). Un paio di raduni a Tirrenia prima della pista, in mezzo qualche corsa su strada fra continue acidosi e salti di siepi per una nazionale a Orense senza troppo valore. Fino a quel 3’000m in 8’00” regolare 64″ al giro in attesa del servizio militare già rinviato di un anno. Mica un bel periodo.
In autunno mi sono regalato il Polar PE3000 e da allora i diari sono disseminati di grafici a mano, più veloci dell’interfaccia seriale che minava la cassa del cardiofrequenzimetro (sigillata con silicone). Presto sostituito da SporTester che potrebbe funzionare ancora con esportazioni txt elaborate in xls. Purtroppo defunto con circuiti perfettamente lucidi.
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