Da un anno si allenano insieme e dividono tecnici e tifosi, per la stagnazione dei risultati di lei e atteggiamenti/attività social di lui: ecco recenti interviste a Gianmarco Tamberi e Alessia Trost con riflessione al termine …

201708_Alessia Trost

La verità è che a Londra ho scaricato tutte le energie nervose che avevo e ora sono più proiettato all’anno prossimo. A Londra abbiamo visto il passato dell’Italia e il presente sarà il futuro: basta guardare i giovani in arrivo per capire che non ci sarà mai più un’altra Londra.

Alessia Trost prima di venire ad Ancona si allenava molto di più ma ora alla fine di ogni seduta è distrutta. Perché? Perché con mio padre alleniamo anche il sistema nervoso, lo portiamo al massimo della sua potenzialità. Ma è uno stress terribile.

Per me ogni allenamento è una gara, ogni volta che corro i 60 corro per migliorare il mio record personale. In questo modo quando arriva veramente la gara per me è normale dare tutto, i miei nervi sono tesi al massimo dello sforzo.

Quando ero con Gianfranco Chessa mi esortavano a dare una svolta, adesso si dice che debba tornare indietro. La scelta di lasciare una strada per un’altra l’ho fatta consapevolmente: vedevo che non c’erano più margini di miglioramento.

Quindi ho deciso di svoltare, prendendo il percorso meno classico in ItaliaLa nostra scuola punta a sostenere una preparazione generale e poi quella specifica di salto; con Marco si lavora subito in maniera specifica.

Io ho bisogno di lavorare ancora molto, soprattutto sulla tecnica, aspetto che quest’anno ho curato relativamente per un problema al gluteo che mi ha bloccata da gennaio a marzoIl ciclo di lavoro è quadriennale e porta ai Giochi di Tokyo 2020.

A fine 2018 c’è lo step intermedio: per quel momento conto di avere una buona stabilità tecnica … E parlando del suo finale di stagione – meeting internazionale di Eberstadt 26/08 e finale Diamond League a Bruxelles 01/09 – aggiunge

Per gli atleti è fondamentale gareggiare in questi tipi di impegni. È l’unico modo per poi non sentirsi impreparati nei contesti più prestigiosi, che siano campionati iridati o Giochi Olimpici.

Bisogna essere del metallo giusto e avere le pile sempre in ordine (e ben cariche) per continuare a martellare in allenamento e reggere intere stagioni, che nel salto in alto raddoppiano fra outdoor e indoor, preferite da Alessia.

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