Non è uno splendore (lo era forse Michael Johnson?), ma come il velocista texano si confronta con la sua ortopedia e ne tira fuori il meglio con una fluidità, che va oltre l’estetica e unisce a un recupero fenomenale …

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La massima potenza non raggiunge 3’00″/km ma vediamo come si estende in mezza a Verona 18/02 (quanto miglioriamo da Cittadella 17/12?) e tenersi il margine per 1h15’+1h15′ in maratona a Treviso 25/03. Poi vedremo e sentiremo.

P.S. con l’occasione recupero l’arrivo in Central Park (tardi per le parole, giusto per la premiazione)

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