For my grandchildren, so they will know … una dedica buona anche per Renzo (padre e nonno assieme a 60 anni) mentre i gelatai devono ancora pazientare a lungo.

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Phil Knight, come Federico e Guido, orgoglioso ha voluto scrivere da sé, frequentando scuole di scrittura, senza ricamare troppo tra parole e colori, disegni e grazie.

Tutto testo, zero foto, tanti avverbi e aggettivi per ogni sfumatura, e un continuo intercalare ‘deal‘ per ogni diramazione, fino alle radici della Crazy Idea.

Osteggiata dal padre e poi finanziata, per anni sommerso dai debiti al raddoppio del fatturato. I fornitori, banche comprese, mi aiutarono perché ero un partner serio e puntuale.

Nonostante il mio look. Andò meglio a Renzo nell’Italia prima metà ’80, mentre Phil annaspava nell’Oregon a cavallo dei ’70, trasformandosi da importatore Tiger a inventore Nike.

Nome suggerito in extremis, al primo lancio di produzione in Messico, un po’ come il logo commissionato a Carolyn. I don’t love it, Maybe it will grow on me.

Subito entusiasta, invece Renzo, del suo mohicano, più bello di come lo aveva descritto a David. E subito ovunque nel mondo Diesel, nome voluto da Renzo.

Nessun logo per i gelati, ma solo grazie attorno al nome breve e secco che già stava fra i due soci a pari quote. E fra le parole, ricette e fiori, come una volta.

Tante parole per il primo decennio Grom, quattro volte tante per i pluridecennali Nike, mentre Renzo ha dedicato un paio di pagine a ogni slogan della campagna 2011.

BE STUPID fra provocazione e occasione per riassumere una vita, voce furba al seguito e pagine vuote per my stupid ideas + altre due pagine per 18 manifesti.

Facile per Renzo arrivare a quasi 200 pagine, il doppio per Phil di cui ho passato metà, le Olimpiadi del 1972 e la staffetta da Blue Ribbon Sports a Nike, ora 10 volte la Diesel di adesso.

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