Ci eravamo visti qualche settimana fa per il cambio gomme, ci eravamo scritti qualche giorno fa per commentare il circuito, molesto non solo nel giro di boa …

Fra sabato 18 e domenica 19 abbiamo girato dentro e fuori lo stadio Consolini a Verona per la 24 ore Lupatotissima, gara internazionale di Ultramaratona.

Sabato molto assolato e caldo, percorso morfologicamente tutt’altro che “prestazionale” con 3 salite che con il passare delle ore ti segnavano le gambe.

Al giro di boa (prime 12 ore) ero 5°/6° con la fatica che iniziava ad emergere in maniera rilevante, ma era importante tenere il ritmo.

Nel frattempo diversi acquazzoni non aiutavano. In uno di questi frangenti i miei avversari diretti hanno iniziato – complici delle crisi – a rallentare ed io ho intravisto la possibilità di mettere un piede sul podio.

Quando si dice che “comanda la mente” … ho iniziato quindi un lento ma costante recupero sino al 4° posto, ma non bastava, era iniziata la battaglia, ci si studiava nel tentativo di mettere in campo la strategia migliore.

Alla 21ª ora gli organizzatori mi comunicano che potrei avere un’interessante proiezione finale che mi potrebbe permettere di stabilire il nuovo primato Italiano M60 di categoria.

Questa info mi ha letteralmente cambiato lo stato d’animo, sono riuscito a mettere in secondo piano la fatica e il dolore e incrementare per quanto possibile il ritmo.

Quando la belva sente l’odore del sangue … si trasforma. Nel frattempo ero risalito in 2ª posizione per concludere con 203,679km: primo italiano ad abbattere il muro dei 200km nella categoria M60.

Peccato per l’interdizione al pubblico causa CoVid, in compenso mi sono potuto avvalere di una nuova impeccabile assistente, mia figlia Anna.

Obiettivo raggiunto! Risalire sul podio e conseguito un nuovo primato FIDAL, categoria M60 dopo quello M55 che già mi appartiene.

_ altre 24h con Gas: Sri Chinmoy (Padova 2013) San Martino (Belluno 2015) _

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