Guardando il mio diario nelle ultime settimane è proprio così e nel blog ho lasciato traccia della corsa frazionata lunga e di quella in soglia. Intravedevo la possibilità di scendere sotto l’ora e venti, mi mancavano conferme sulla tenuta, fisiologica e muscolare. Poi i giorni antecedenti non mi hanno aiutato: troppe cose da fare e poco recupero notturno. Anche se sabato sera all’uscita del negozio spiegavo ai colleghi che mi vedevano zoppo “ora non sono in grado di correre, ma domattina, mano a mano che si avvicina la partenza, entro in sintonia con la competizione e il mio corpo sa cosa deve fare“.

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Nonostante avessi fatto sfilare molti concorrenti, sono passato ai 2km in 7’15” e ho cominciato a offendermi. Ti si mona! Deso caea se te voi rivare in fondo! E infatti per 5km ho corso regolare a 3’45” in proiezione sotto l’ora e venti. Il passaggio ai 10km in 37’05” mi ha riportato a 3’42” (media del parziale e del subtotale).

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Velocizzando leggermente il passo a 3’40”-41″, nonostante i continui cambi di pendenza e superficie di appoggio, sono transitato ai 18km in 66’29” per chiudere gli ultimi 3,1km in 11’08” (= 3’35”) in negative split a 1h17’37” (= 3’40”). Grande soddisfazione per chi corre una volta alla settimana.

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