10489971_588265364623951_3519928291362800152_nIl modello di scarpe calzate da Gelindo a Seul 1988 e un crono a cipolla 30″/giro con sdoppiatore su una pista in sportflex: questa è la sintesi in copertina di Luca PEZZANI che ha curato anche l’iconografia all’interno, preziosa per aiutare l’immaginazione di chi non c’era nell’excursus di 80anni.

A me mancavano completamente i primi 30anni, quasi 40 di Luciano GIGLIOTTI, e soprattutto il trauma della perdita del genitore negli anni brutti della guerra, vissuti fra il confine più brutto e l’Emilia rossa. “Io, avvinghiato alle braghe di mio padre. Stringevo quella stoffa con tutte le mie forze …” questo è il doloroso incipit dopo la gloriosa prefazione di Enrico ARCELLI. Così conosciamo la sua lunga storia d’amore con l’atletica (definitivo colpo di fulmine alle Olimpiadi di Roma 1960), non solo mezzofondo prima di essere ammorbato dalla maratonite (a cura proprio del dottore), e la rapida escalation ai vertici in meno di tre lustri, dove poi rimane per trent’anni.

Il resto è storia abbastanza nota, che Lucio fa bene a riassumere in prima persona, forse per reclamare il suo diritto alla pensione che solo un bis olimpico di uno dei suoi campioni avrebbe potuto anticipare. Invece è sempre in prima fila, a bordo campo, a bordo strada dovunque ci sia atletica (l’ultima volta ci siamo incrociati a Modena settembre 2012).

Mi vuole bene il Prof, quasi come fossi stato suo allievo, e quattro anni e mezzo prima, sempre a Modena ai CdS nazionali di cross, mi apostrofava “dovrebbero impedirti di correre ancora“, ben sapendo quanto mi costava. Poi però mi consigliava di usare i chiodi a tutta lunghezza, perché il terreno del parco Enzo FERRARI era molto morbido e senza sassi. Altrettanto gentile fu alla Treviso Marathon 2010, quando ci trovammo ancora vicini, io ad accompagnare le donne sul piede delle 2h30′, lui a seguire i suoi ragazzi verso gli Europei di Barcellona.

Ho aggiunto così due note recenti e personali all’abbondanza che Claudio RINALDI avrà faticato a contenere, fra memorie di Luciano GIGLIOTTI e dei suoi allievi che spesso si sovrappongono. I colleghi giornalisti si lamenteranno dell’indice dei nomi che non c’è, e qualche tecnico si divertirà a sfrucugliare fra i programmi di allenamento da pag.157 e pag.170 dove inizia il parallelo delle preparazioni olimpiche di BORDIN e BALDINI, un crescendo verso il massimo alloro.

P.S. recensioni più istituzionali @ilsole24ore o @magazine.podisti.it e soprattutto facebook.com/professorfatica

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