Dopo due anni di pandemia mi è venuta voglia di festeggiare il compleanno in maniera diversa: perché non fare una maratona!?!

Due mesi di preparazione, lunghissimi ma tanto pochi quando arriva il fatidico momento!!! Manca una settimana è già sento nella pancia quel misto di paura ed emozione.

In un attimo arriva la domenica tanto attesa e temuta. E ora che faccio? Cosa mi metto? Come corro? Cosa farò?? Basta pensare! Fai quello che hai sempre fatto in allenamento: concentrati, corri e ascoltati.

Si parte: bella Milano! Il fiume di gente alla partenza, il Duomo maestoso, i quartieri del centro… i primi km passano rapidamente e senza accorgersene.

Arriva la mezza [1h36’38” n.d.E.], passo San Siro e penso ‘al momento tutto bene e ora si rientra’. Ai 28 comincia a farsi sentire un po’ di stanchezza e solitudine ma cerco di concentrarmi su quello che ho attorno.

Presto arrivano i 32 e penso che manca poco, tutto sommato è come dovessi fare il giro del martedì anche se mancano gli amici!!! Ai 33 inizia una salita che sembra interminabile e vorrei buttarmi nel laghetto del parco!!!

Arriva il 35mo km e penso: “tieni duro, ancora 7 km, sono solo 17.5 giri di campo, ce la puoi fare!!!” E così arrivano i 40, non manca molto e stringo i denti ma vedo tanta gente che cammina…

Continuo col mio ritmo, le gambe vanno ormai per inerzia quando all’orizzonte vedo alcuni cartelli: 500, 350, 200, cavolo ormai ci sono!!! Forza con lo sprint finale e … FINITA!!!!!!

Abbasso la maratona, viva la maratona!!!! Guardo l’orologio e non ci posso credere, 3.14.50, chi se lo aspettava?!? Mi manca il fiato ma non per la fatica, per le lacrime di gioia che non riesco a fermare!

Mi sento fortissima, piena di energia: è pazzesca la  carica che dà la MARATONA. È stato un compleanno indimenticabile. Voi amici avete sempre creduto in me e vi ringrazio tanto! La medaglia è anche un po’ vostra.

Vorrei ringraziare, in particolare, Tazio, Daniele e Carla per avermi supportata e accompagnata in questa avventura, Mimmo e Stefano per tutte le fatiche condivise in questi mesi, Laura e Roberta per l’ultimo collinare e soprattutto Enrico Vivian per la super preparazione che ci ha fatto fare.

Al testo di Alberta ho aggiunto solo un passaggio e le foto, anche questa d’esordio alla Mezza del Brenta 2016 e la breve storia del primo anno di corsa: uno dietro l’altro, il prossimo è come il primo.

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