IMG-20151025-WA0023_crop_FBTutto nasce da un messaggio in chat del Pasina che scrive “si è liberato un pettorale per la maratona di Venezia … chi vuole entrare nella leggenda?”. Lo leggo insieme a Roberta, di ritorno dal lungo alla marcia di San Pietro in Gù la domenica precedente. Stanche fisicamente ma soddisfatte e cariche di endorfine, un incrocio di sguardi complice … femo? … facciamo!

Raccogliamo info, dubbi e ci carichiamo come molle, verificando la possibilità di farla con il gruppo ASLA (Associazione Sclerosi Laterale Amiotrofica), ovvero partecipare alla maratona con una speciale compagnia e dare visibilità a una ONLUS che lavora sodo.

IMG-20151025-WA0022_crop_FBQualche esitazione per i dettagli tecnici – trasporto, recupero di 2 pettorali, cambio nome – risolti in breve, ma avremo il tempo di recuperare in 5 settimane per la maratona di Firenze prenotata da luglio? Il coach ci viene in aiuto facendoci notare che, in fondo, abbiamo già deciso!

Così ci troviamo a vivere la 30esima Venice Marathon in maniera memorabile: difficile, anzi impossibile, descrivere ciò che abbiamo provato, anche solo il contesto. Ecco alcuni flash.

IMG-20151026-WA0003_crop_resAlla partenza siamo in circa 40 runners “giallo fluo” attorno a Giampaolo ed Antonio, 2 malati di SLA in carrozzina, privi dell’uso delle gambe e delle mani ma carichi di energia almeno quanto noi e pronti a percorrere i 42 km da Villa Pisani a Venezia in una tiepida e soleggiata mattina di fine ottobre.

Se non fosse per la difficoltà di scendere dalle scale stamattina, giurerei di aver fatto un incredibile sogno: per la partecipazione a una fantastica maratona (primo anniversario della mia prima), i sorrisi e gli applausi della gente lungo tutto il percorso, il tifo sportivo e commosso, i jingle scherzosi che cantavamo per darci carica, la luce delle maglie, il tripudio del gruppo Scuola di Corsa in piazza San Marco, l’abbraccio affettuoso e commosso di Carla, il 5 di Chiara Coach, Fefe, Cobra e Angela con Pasina Junior, la felicità dei nostri compagni di corsa con le ruote, la loro medaglia all’arrivo, il GRAZIE dei loro parenti, l’arrivo per mano con i compagni SdC Roberta, Pasina ed Alessandro (sono pur sempre 42 kilometri!), il GPS acceso in partenza e rimasto in “start” fino a scaricarsi 😉

zIMG-20151025-WA0013_crop_FBL’idea di fare una maratona “non programmata” a circa un mese da quella di Firenze, organizzata da tempo, pensata e gestita al meglio anche dal punto di vista degli allenamenti, a me e Roberta è sembrata folle, talmente folle che non avremmo alcun dubbio a ripeterla! E la nostra medaglia e la condivisione della soddisfazione ne sono la folle prova!

A chi mi chiede se sarò in grado di recuperare per Firenze rispondo che non ne ho la più pallida idea ma sono certa che non rinuncerei alla Maratona di Emozioni di ieri.

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