Mio fratello Matteo era tutto contento dei suoi scatti dopo averli visti pubblicati e dava il merito più alla fotocamera che alla sua abilità. Si è fatto bastare la mia compatta perché a manovrare con la reflex in bici, pedalando e guidando, bisogna essere dei fenomeni.
Mi ha lasciato la scheda SD e, se non ci ho messo come alla Corsa del Trenino, poco ci è mancato: non è facile interpretare il lavoro altrui. Prendere visione, selezionare, ritagliarle tutte, ridurre-marchiare, pubblicare, taggare, seguire il flusso social.
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Caterina ha scattato di più e a più alta risoluzione: me la immagino in difficoltà a scegliere il meglio per poi degradarlo a facebook. L’importante è che ciascuno ci veda il suo pezzo di Enego-Marcesina.
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