Ho incrociato l’avventura running di Armstrong a New York nel 2007 (2h46′), un anno dopo il suo esordio nella Grande Mela (2h59′) seguente alla settima (non) vittoria del Tour 2005, prima di chiuderla a Boston 2008 (2h50′) perché urgeva il fatale rientro ciclistico nel 2009. Allora Lance aveva sponsor e fondazione da portare avanti, adesso Ivan ricama gli spazi running nella sua giornata cycling al servizio della Saxo-Tinkoff …

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Dai primi resoconti Basso sembra ben avviato verso Venice Marathon del 23 ottobre (ci incroceremo?), più vicino ai tempi di Armstrong che a quello di Lanfranchi (Brescia 2015) e di altri ciclisti scesi di sella a fine carriera. In attesa di Chris Froome, il kenyano bianco, che sul Ventoux ha mostrato un’incredibile frazione di corsa (con scarpe da bici) prima di ricevere un mezzo inadeguato e raggiungere il traguardo.

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Una decina di anni fa Enrico Arcelli quasi si stupiva che un atleta da +80mlO2/min/kg di massima potenza aerobica misurata in bici non corresse – allenandosi al meglio come Lance – sotto 2h30′ in maratona e invocava scarso adattamento specifico. Vediamo dove comincia Ivan, una sfida a distanza col texano non come i ruota-a-ruota nei Tour 2004-05 (CSC vs. USPostal aspettando Sky).

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