pietromennealapennablu_(7)Continua la lezione di Pietro Paolo MENNEA, un anno dopo il primo post. Dubito che avrei comprato il libro, invece mi è stato prestato e me lo sono bevuto. Retrogusto amaro leggendo alcune battute (pag.23) “sono vivo, godo, ringraziando Dio, di ottima salute e mi sono presentato ai miei sessant’anni in ottima condizione” che fa il paio con il finale della prefazione (pag.4) “non smetterò di occuparmi di questo collega primatista e se nella sua storia matureranno fatti così importanti, in positivo o in negativo, da costringermi a riaprire queste pagine, lo farò“. Era il primo settembre 2012 e Pietro Paolo MENNEA avrebbe raggiunto appena la primavera successiva.

Perché si parla comunque poco di Pietro MENNEA, uno dei Grandi in Atletica? Forse perché è controproducente per la leva giovanile inseguire uno che scrive (pag.36) “Se ripenso alla mia vita di atleta mi coglie lo spavento: la mia carriera è durata nel complesso vent’anni, di cui tredici, dal 1968 al 1980, senza interruzione. Com’è stato possibile allenarsi così duramente per tredici anni, giorno dopo giorno, sempre, dormendo da solo e avendo come compagni di tutte le cene il personale dell’hotel Miramare di Formia? Com’è stato possibile non precipitare nella solitudine e nello sconforto?“.

Il libro scorre bene (quanto merito a Daniele?) e sono seminate molte battute feroci (pag.110) “sono stato tirato in ballo dal giornalista Gianni Merlo della Gazzetta che con le sue affermazioni ha dimostrato di conoscere poco lo sport di cui scrive“, anche sul suo allenatore (pag.171) “su La Repubblica, venerdì 10 agosto 2012, ha trovato posto il commento del professor Vittori: è un Bolt fuori dalla portata degli umani, ma stavolta non ha dato il meglio correndo in 19″32 (= 9″93 + 9″39) … Capito Usain? Tu che magari eri lì tranquillo che ti godevi la tua quinta medaglia d’oro olimpica e, pregustando la sesta che sarebbe arrivata di lì a quarantotto ore, forse davanti allo specchio ti eri lasciato andare a dire a te stesso che eri stato bravo? Buon per te che ti allena Mills!“.

Siamo quasi alle fine del libro e forse è arrivato il consiglio ultimo di Pietro MENNEA, per quanto abbia voluto bene al suo mentore: meno VITTORI e più MILLS se vogliamo avere qualche velocista. Guardate quanta tenerezza ha il barlettano per il suo giovane compaesano che sogna di inseguirlo in attesa di scoprire il “Mennea Segreto”, come se non fosse già stato scritto tutto …

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