zurig1135Manca il più forte, atteso fra un mese a Berlino, ma c’è il resto del podio dell’ultima maratona di Londra per lasciare poco spazio alle speranze altrui, sulla carta. Poi nel caldo umido di Pechino si può anche volare, come ha insegnato Samuel Wanjiru all’Olimpiade 2008. Quelli forti forti sono in poche nazioni, quindi non possono essere più di tanti e ai Mondiali c’è sempre spazio per infiltrarsi: ce la faranno i nostri?

20150818_083648_crop_resDi Daniele Meucci ho capito forse di più nella breve intervista di Gaia Piccardi che nell’ampio comunicato di Alessio Giovannini @FIDAL: sapremo solo sabato mattina come funziona dopo Zurigo il più forte mezzofondista italiano arrivato con successo in maratona, ancora tanto fragile e poco convinto della distanza. Secondo me il bel secondo posto e il quasi personale a Lake Biwa ha lasciato più dubbi che certezze, prendendo 2′ in 10km da un bravo kenyano made in Japan che difficilmente vedremo in manifestazione globale. Poi si è messo anche l’infortunio all’alluce sinistro.

C’è tanto spazio anche per Ruggero Pertile nell’ampio comunicato di Alessio Giovannini @FIDAL e nell’odierna conferenza stampa. L’età avanza impietosa e la maratona di primavera è stata difficile (Roma, 2h15’40”), ma lui spera nella terza Olimpiade: manca solo un anno e l’occasione è buona.

Dopo lo stage in altura a St. Moritz nelle ultime settimane prima della partenza mi sono allenato a casa, perché le condizioni atmosferiche sono tutto sommato simili a quelle che troverò nella corsa su strada iridata» afferma il capitano di Assindustria Sport Padova. Proprio il clima è la principale incognita in una prova come la nostra: mi aspetto una giornata calda e umida. Raggiungerò Pechino tre giorni prima della gara. Torno nella capitale cinese a distanza di sette anni dalla partecipazione ai Giochi Olimpici del 2008 e, se devo fare un raffronto, le mie condizioni sono migliori rispetto ad allora. In questo senso, l’ultimo test di efficienza affrontato, alla mezza maratona di Scorzè, vinta prima di partire dall’Italia, mi ha lasciato buone sensazioni. Non nascondo che mi piacerebbe ripetere la prestazione degli ultimi Mondiali a cui ho partecipato, a Daegu 2011, quando tagliai il traguardo come primo atleta europeo. Un piazzamento fra i primi dodici mi renderebbe felice.

Il tracciato è stato radicalmente cambiato rispetto a quando ho partecipato ai Giochi del 2008, anche se il punto di arrivo è sempre il “Nido”, lo stadio olimpico. Il percorso è abbastanza pianeggiante, senza grossi strappi. Punto a una condotta di gara “saggia”, in cui, come agli scorsi campionati europei di Zurigo, probabilmente collaborerò con l’altro azzurro al via assieme a me, Daniele Meucci, con cui ho un ottimo rapporto. Chiaro che i favori del pronostico vanno agli atleti keniani, come Kimetto e Kipsang, e a quelli etiopi. La maratona di Pechino vedrà al via tutti i migliori specialisti al mondo.

ph. Giancarlo Colombo/FIDAL – comunicato Assindustria Sport Padova

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