Non potevo portarlo a casa troppo stanco per non subire gli strali della mamma di Greg così siamo partiti piano ripetendo “respira, tranquillo, salita (cala), respira, tranquillo, discesa (smolla), respira, tranquillo” …
e Tommaso si infilava in ogni curva come Valentino (vd. centro alto). All’inizio dell’ultimo giro (vd. destra) non vede lo zio e apre il compasso (vd. centro basso), all’arrivo non vede lo zio e aumenta la frequenza (vd. sinistra).
Senza GPS/cardio siamo andati a sensazione, ricalibrando il passo di curva in curva, fino a quando ha preso il comando il rettile alla base del cervello e coordina movimenti/decisioni senza pensarci.
Così dopo pranzo ci ho visto l’istinto dei velociraptor di Jurassic World, interrotto per lanciarsi a pattinare subito all’apertura del pistino: sempre flettendo l’anca (come sua sorella) prima di tornare a correre dietro la palla.
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