Effetto domino e positivo! Ricevo l’invito via mail/social, penso che non faccia per me, poi sono coinvolto come interlocutore di Katia Figini il venerdì sera, accompagnatore lungo il Brenta sabato mattina presto e spettatore all’incontro con Nico Valsesia fino a mezzogiorno.
Ho girato i migliori anni atletici attorno alle piste, con il crono a pelare i decimi a ogni passaggio, loro stanno maturando la vita sportiva cercando nuovi orizzonti per i loro sogni. Avrei potuto accontentarmi di sfogliare i loro siti (già linkati) e i rispettivi social e chi li rilancia, ma rimane impagabile l’esperienza fisica, respirare anche per qualche ora la stessa aria.
Così Katia anticipa la corsa che non può ancora dire, come non le fossero bastati i 5 deserti in 5 continenti in un anno per il progetto Run for Women (qui il resoconto infografico, qui l’ampia rassegna stampa), e Nico alcuni particolari sul RedBull K3
un triplo chilometro verticale da Susa (503m slm) al Rocciamelone (3538m slm) in meno di 10km – vorrebbe smussare qualche curva. Entrambi fanno anche gare “normali”: Katia ha esordito in maratona sotto le 3h e partecipa alle mezze con i suoi atleti, Nico ha provato ad aggiungere il nuoto alla bici-corsa per un IronMan a Nizza – soffertissimo in acqua: bevuta tanta, vomitata altrettanta in mare e su strada. In attesa di sbobinare gli appunti, qui l’album completo su facebook.
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