I complimenti e le fantasie possono volare liberamente dopo una vittoria come quella di Daniele MEUCCI ieri ai Campionati Europei, uniti magari a scaramanzia e tifo azzurro che non hanno bisogno di molte parole. Provo comunque a supportare l’intuizione con alcuni ragionamenti (ph. COLOMBO/FIDAL).

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Si è finalmente convintoIn passato l’Italia ha avuto grandi atleti che sono entrati nella storia dello sport e vogliamo provare a proseguire su questa strada. Sto lavorando, stiamo lavorando, per continuare la grande tradizione italiana della maratona“. E la federazione lo supporta in toto “C’è un atleta come Meucci che aveva finalizzato accuratamente questo appuntamento e che da qui a Rio 2016 ha già un programma ben precisoconferma il presidente nei comunicati FIDAL.

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Ha corso bene, molto bene: perfetto da un punto di vista tattico e nella distribuzione dello sforzo, molto migliorato da un punto di vista tecnico. Si era già visto nei 10’000m, dove Mo FARAH gli aveva rifilato una decina di secondi nell’ultimo giro, ma Daniele aveva mostrato di essere più lineare e meno dispendioso rispetto al passato, sia nel giro di gambe che nel movimento delle braccia. E deve limare ancora se vuole sfidare i favolosi africani.

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L’avevo visto da vicino un mese prima del suo esordio in maratona ai CdS nazionali di corsa campestre a Volpiano (21 febbraio 2010): per amor di società prese mezzo minuto dai primi, rifilandomene due e mezzo, in una gara che in condizioni normali si sarebbe giocato in testa. Era in fase di transizione e patì l’inverosimile a Roma (2h13’49”), ma tutti gli indicavano quella destinazione (ampia discussione nel blog, febbraio 2011). Nel frattempo si è preso ampie soddisfazioni in pista e ora ha la mente e il cuore liberi per la maratona. Non è Gelindo, non è Stefano e Daniele sembra aver trovato la sua via, che passa per un 10km su gomma 4 giorni prima di una 42,2km su asfalto.

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