Aspettando il racconto di Manuela che si è fatta ispirare/accompagnare/fotografare dal marito Marco, guardiamo alcuni numeri che vorrebbero essere importati in rosa

20181104_Manu NYC marathon

I 50mila che taglieranno il traguardo della maratona di New York non solo realizzeranno il più grande spettacolo podistico del mondo, ma saranno anche parte di un affare economico.

Il grande business della corsa parte dalla passione dei corridori ma coinvolge agenzie turistiche, accompagnatori, spettatori, sponsor, produttori di materiali e televisioni.

«Nel giro di dieci anni correranno tutti, in qualsiasi città ci sarà gente che corre. In Giappone e negli Usa è già così: chi sarà bravo a intercettare il fenomeno diventerà ricco».

20181104_Narducci NYC marathon

Così comincia Fausto Narducci online (ho perso il cartaceo) il focus ‘Maratona: una pioggia di miliardi per correre nel mondo’ sperando di portarne una parte a Milano. E chiude …

C’è qualcosa di speciale che lega i runner italiani alla Grande Mela, ma le altre maratone internazionali continuano a svolgere il loro ruolo di attrazione.

Dalla new entry Valencia, che con 1.559 nel 2017 si è collocata al secondo posto, alla sempreverde Berlino che quest’anno ha visto più di mille italiani al traguardo.

23316358_376233869513323_4383763362532000221_n_crop

Nella prima si corre per divertirsi, nella seconda per fare il tempo, ma quello che conta è il livello organizzativo e l’attrazione turistica del territorio.

A New York e nelle Major l’indotto supera 7’000€/finisher, a Roma siamo a un terzo. Vediamo come funzionano i numeri a Milano, noi guardiamo i nostri da Bassano a New York.

Ecco la tribù Runscribe, improbabile quanto performante attorno 2h26′, battuta solo da Keitany nella gender list: ultimo dei mohicani o primo dei fighetti numeri per tutti.

20181104_RunScribe NYC marathon

Share