È arrivata la riedizione da passeggio per una calzatura che mi ricordavo nella versione tomaia blu – baffo giallo più di 30 anni fa. Nike Internationalist andrebbe catalogata fra le A3, ma leggerezza e sagomatura la fanno sconfinare nelle A2, come tanti modelli odierni che possono andare bene per correre quasi tutto se i piedi funzionassero come allora.
Gli Stati Uniti erano in pieno running boom e si (ri)avvicinavano alla corsa per lo più persone con qualche memoria di attività fisica giovanile e abilità motorie almeno abbozzate. Ora arrivano tanti sedentari pentiti e appesantiti che magari vedono nella calzatura il tocco di performance che manca nei tempi.
E magari sperano che il piede trovi il controllo in una scarpa senza controllo che poi cede sotto appoggi da (ri)costruire, provando a salvarsi con un plantare. A ciascuno la propria soluzione, quando funziona.
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