Eccomi a raccontarvi la mia Venice Marathon 2017, una gara in cui potevo e dovevo fare di più, ma per una serie di fattori non ci sono riuscito. Sono partito in ‘modalità maratona’ già domenica 2 luglio perché volevo preparare bene questa gara per bene, senza arrivare morto all’arrivo …

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Ho intenzione di arrivare preparato a livello fisico e ben riposato a livello psicologico senza obiettivi particolari, sapendo che sarei andato sotto le 4 ore. Così i mesi scorrono veloci e a metà ottobre mi arriva la conferma. Il sabato mattina scendo a Mestre con il buon Flavio per il ritiro dei pettorali e riempio la 500.

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Arriva domenica 22 ottobre: ore 5 sveglia, 6.30 partenza da Bassano in pullman e all’arrivo a Stra un’agitazione che solo New York ha potuto superare. Lo start arriva puntuale e parto calmo. Becco subito Pasina, Sonia, Paolo, Roger e Diego che, aspettando di ripartire con le carrozzine, ci fanno il tifo: meraviglioso!

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Proseguo e mi sento bene. Pian piano vado in progressione e alla mezza sono sotto 5’30″/km – una meraviglia! – ma la caviglia fa i capricci. Inizio a rallentare e a 25km sono oltre 5’30″/km: qui mi fermo, non ce la faccio più, ma l’idea di piazza San Marco mi stuzzica e proseguo facendo un corri cammina.

Poi la vista del tabellone dei 30km mi abbatte definitivamente. L’idea di dover proseguire altri 12 km con la caviglia in disordine (e bruciata dal ghiaccio spray) mi sconforta. Vedo un ragazzo dell’organizzazione e senza tanta convinzione gli comunico l’intenzione di ritirarmi. Mi sento frustrato.

Mi raggiunge Serena che prova a riportarmi in gara, ma la frittata è fatta. Avevo preparato bene questa gara, ma la stanchezza fisica (per le tante gare) e psicologica (per mancato recupero) mi ha fatto fermare a soli 12 km dall’arrivo. Mi rimane il rimorso di non averla finita e non aver vissuto l’euforia di piazza San Marco.

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Alla prossima! Nel 2018 tornerò tornerò più forte, anche solo per finirla. Approfitto per fare i complimenti agli esordienti in questa maratona e in particolare ad Alberta che ha piazzato 3h32′ da far invidia ai top runners.

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