Siamo ormai alla fine di aprile. I ciliegi hanno lasciato i petali per dare posto alle foglie e al frutto con nocciolo dal rosso “ciliegia” e la forma a cuore: fine inverno e inizio primavera anomali in questo 2020, aspettiamoci un’estate ancor più strana …

Chi uno, chi uno e mezzo, chi due mesi a casa senza la possibilità di fare e praticare quella ormai monotona quotidianità che invadeva le nostre ore, giornate, settimane, mesi … anni! Perché se pensiamo bene ogni anno sempre le stesse cose. I soliti gesti quotidiani, le solite cadenze settimanali, le stesse pianificazioni mensili moltiplicate per dodici.

Questo lockdown dovuto un’epidemia storica, nuova nei modi e nei tempi, sta modificando il modo di vivere-pensare-organizzare-progettare-organizzare le nostre giornate. Lo stop delle attività lavorative e di quelle sportive a tutti i livelli hanno dato il via alla disperazione per quello che un tempo era normale, godersi il tempo che passa!

Poco movimento e tanta cucina, ci siamo riscoperti tutti cuochi e pizzaioli. Abbiamo ripreso le sane abitudini di un tempo passato, che non è così remoto come pensiamo. Sono passati meno di cento anni da quando ci si arrangiava in casa con un po’ di farina e le scorze di patate. Per i più fortunati due galline, per gli eletti il maiale e la vacca.

Scherzi a parte, avere troppo di tutto per troppo tempo ci ha fatto dimenticare chi e cosa siamo. Siamo e resteremo fatti di carne ed ossa, cellule e neuroni, più o meno pensanti, ma tutti geneticamente uguali … naturalmente umani! Buona vita a tutti.

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