Sono salito in bici controvento all’imbocco della Valsugana, armato di reflex col 70-200 che non dimentico di usare. Con la compatta volevo filmare anche le partenze, troppo lontane dall’incrocio che mi concedeva due passaggi di foto.
Poi l’arrivo di fianco alla partenza in un percorso buono per l’agonismo di federazione, non per la promozione studentesca (imbuto corto e fettucce presto strette, troppe distorsioni e fermate per mancanza di incitamento): ragazze/cadette e ragazzi giro unico da 1’150m, aggiunta del rettangolo di 450m per i cadetti. E domani allieve/junior 1’600m e allievi/junior 2’300m (qui c’è tutto): un tempo da grandi si correva il doppio.
Dall’album tiro fuori l’orgoglio di babbo e il miglior quadro senza ritagli, recuperato in extremis quando la maglietta bianca-rossa è spuntata sotto la felpa: che fadiga brincarli tuti, almanco provarghe!
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Ma che bella sorpresa! l’orgoglio di babbo moltiplicalo per due e per un fattore n. Quella esattamente dietro a Camilla è Benedetta e i cognomi dopo più di 30 anni si ripropongono l’uno in fila all’altro… Che bellezza, che ricordi e che emozioni!
Siro