Mi sono suonate strane le parole di Andrea LALLI prima della maratona di Venezia (vd. @FIDAL_23/10). Un conto è dire “Mi sono allenato tanto, senza intoppi. Sono pronto.” un altro “Ora sono un maratoneta. Mi considero un maratoneta, ho iniziato la mia seconda carriera e non mi guardo indietro.” E in mezzo ci sono due paragrafi di 1’700 battute, non una gara di 42’195 metri. Parole in bocca a un atleta che ha già rinviato l’esordio due volte e, vincendo fra un infortunio e l’altro, è arrivato alla maturità dei 26 anni.
Eccolo quindi dopo l’arrivo in 2h14’26” (1h05’23” + 1h09’03”): perdere quasi 4′ nella seconda metà sembra normale, è comunque una grande sofferenza passare da 3’06” a 3’16” di media, che significa rallentare a 3’23” dopo i 30km fino a 3’30” fra i ponti. “Abbiamo trovato una giornata difficile e non c’erano le condizioni per correre molto più forte. La gara vera è iniziata a Parco San Giuliano con i primi strappi ma fino ai 30km mi sentivo bene, com’è ovvio che sia per un esordiente … Sono felice anche nel finale ho sofferto. Non sapevo cosa mi aspettava: ora ho capito che la maratona è veramente dura, ma la fatica non mi spaventa e sono pronto a continuare in questa avventura.” La maratona merita rispetto, come era solito dire Don Vito Corleone, soprattutto quando le previsioni meteo suggeriscono prudenza.
Forse ha sbagliato l’organizzazione di gara che ha chiesto un passo da 3’05″/Km alle lepri per i primi 30 km. Lalli non poteva fare la gara tutto solo …Nel finale, poi, non dovendo gareggiare con avversari è normale rallentare, soprattutto per uno che normalmente fa la gara sull’avversario.
Gebre ha impiegato due anni per trasformarsi da ottimo diecimilista a ottimo maratoneta.
La mia perplessità riguarda soprattutto la tenuta fisica, visti i frequenti infortuni.
Scrivi bene, Abro: l’organizzazione conosceva perfettamente le condizioni meteo del giorno dopo durante la riunione tecnica di sabato. Poteva riorganizzare le intenzioni.
Ho avuto modo di partecipare al briefing di NYC Marathon 2011, seduto a fianco del vincitore dell’anno prima Gebre Gebremarian, quando il direttore tecnico ha iniziato con “no excuses for tomorrow: weather is almost perfect“. E Geoffrey Mutai ha volato la seconda metà.in 1h01’48” per un record del percorso di 2h05’06”. Domenica ci sarà molto vento da nord e nessuna lepre ad aiutare il gruppo. Cosa combineranno?
Lalli come Gebre? Un paragone da molto lontano. Lalli sta diventato maratoneta senza essere espresso al meglio in pista (non è obbligatorio). Poi Gebre ha esordito in maratona con 2h06’35” nel 2002 e ha portato avanti l’attività sull’anello gommato fino all’anno scorso. Scelte tecniche e strategiche! A ognuno la propria strada.
GRAZIE del CONTRIBUTO!