Con un minimo di abilità avrei unito i 4 spezzoni, zoomando e rallentando, e magari ci avrei inserito musica di fondo a coprire le urla scomposte: chi lo fa per me?
L’anno scorso, convocato dalle maestre, ero attrezzato per fotografare, e quest’anno Camilla ha centrato una buona partenza rispetto all’imbottigliamento 2014.
Il percorso nervoso non l’aiuta a sviluppare appieno il compasso, soprattutto le curve a 180°, e neanche la tanta attività in acqua, dove manca rapido eccentrico.
Comunque dopo un giro è sulla prima, che sembra già stanca a metà gara. Poi Camilla dovrebbe andarle via, ma forse deve rifiatare anche lei.
Così aspetta le ultime curve, a lei sfavorevoli, e concede tre volte all’avversaria, più frequente e reattiva, il tragitto breve.
Dovrebbe essere un fenomeno per vincere così in questo percorso, ma verranno altri tempi e altre gare: l’importante è crescere bene e senza paura.
L’anno scorso avevo in mano 3kg di fotocamera e un ruolo più istituzionale, quest’anno ho fatto il genitore tifoso e il video amatore: mi è scivolata l’inquadratura all’ultima curva e ho perso il crono finale. Di sicuro Camilla ha fatto meglio, molto meglio dell’anno scorso.
Il podio è stato riempito dalla 1^D e mi sono ricordato di quando anch’io alle superiori, facevo fatica a vincere le gare di classe, avendo un compagno come Giuseppe che a 17 anni correva 3’56″/8’22” sui 1’500/3’000m.
Leave A Comment