Neanche Luigi era troppo soddisfatto dopo Venezia: buona sveglia in soglia e ultima sintonizzazione sul ritmo 15km a 3’36” veloce ma opaca …
Partito un po’ forte, frequenze buone e sotto controllo, gambe non giravano bene, ho finito più stanco del previsto, 2 settimane fa più contento 18km a 3’39” .
Frequenza cardiaca OK, cadenza ancora in leggero calo; ormai non c’è più niente da aggiungere e tutto da recuperare: poca corsa continua, ginnastica, qualche allungo.
Così quando ho visto la prima corsa in Central Park (immaginando l’euforia) ho lanciato un ultimo … RIPOSATI! devi fare la maratona di New York, non l’UltraBericus.
Seguito miglio-miglio online e in chat di famiglia, ha tenuto la frequenza all’ultima ondulazione, avverando una battuta ancora dalla chat di famiglia un mese fa.
A Matteo che lo dissuadeva dall’accoppiata Venice – New York in 2 settimane, Luigi ha risposto ‘nella prima vado forte, nella seconda di più!’. E io ‘allora 2h30′ a Venezia e 2h30′ a New York‘.
Forse l’ingolfamento in laguna (2 settimane dopo CMP trail, 3 settimane dopo 30km a 3’32” a Campalto) lo ha reso più convinto della procedura taper, recover, enjoy!
Abbiamo fatto proprio un bel lavoro in pista, semplice e diretto in compagnia degli amici Scuola di Corsa: chi ricorda 8’000m a 3’33” 14/09 o 4×2’000m da 7’15” a 6’48” 22/08? L’urlo più frequente … VA PIAN!
Non nel recupero – 400m in 1’45” – per qualificare l’aerobico in Potenza, mentre la velocità aumentava in ampiezza, anche in Soglia: in qualche modo siamo riusciti a quadrare tutto (anche nel GPS).
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