Il negative split dei Nico Runners meritava un dettagliato racconto, che scorre bene senza riprese fino alle fine, quasi a smentire l’incipit …

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Sono una cialtrona , è una strategia di sopravvivenza che mi ha passato mamma “guarda avanti e … buttala in vacca” e così corro ormai da 7 anni.

Ho usato per la prima volta l’orologio lo scorso anno, una settimana prima della maratona di Venezia, la mia prima.

Ale è il mio compagno di viaggio anche in questo: in qualche modo si arriva, il più delle volte col sorriso, quasi sempre assieme.

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Abbiamo affrontato assieme questi caldi mesi di preparazione: un po’ di acciacchi, un po’ di birra, qualche avventura sotto il sole cocente e ancora un po’ di birra fino all’arrivo a Berlino.

E’ una città strana: un baluardo di modernità, molto ordine, pulizia, organizzazione … bella bella … ma non sento l’anima, non sento Bowie!

Per tutto il sabato il gruppo è energia fremente e domenica mattina è una cosa sola, un unico cuore che sta per intraprendere un viaggio importante e si sostiene al sottofondo di Sirius.

Primo sparo, ultimi abbracci … 3 … 2 … 1 … VIIIIIA! In quel momento nella mia testa c’è proprio la voce del coach.

Io e Ale ci dividiamo dopo poco, inconsapevoli ma coscienti che da quel momento ciascuno ha bisogno di vivere la sua personale esperienza. Un po’ di rodaggio, primo check: le gambe girano, il fiato c’è.

Guardo l’orologio solo per essere certa di tenere il ritmo che mi consentirà di stare bene fino in fondo, di godermela tutta … perché non ce ne sarà un’altra la prossima settimana.

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Dopo poco, tra il quinto e il decimo, leggo un cartellone che riporta la frase che per me ha fatto lo spirito di Berlino, dice “SORRIDI! Ricorda che hai pagato per fare questo”.

Scendo a volte attorno ai 5’30’’. Saluto i bambini che allungano la mano e le persone che mi chiamano “ZUPPEEER Lauraaaa” e salgo un po’ verso i 5’40’’.

Tanti ristori, tante band scese in strada a darci il ritmo … salgo verso i 5’50’’ ma danno allegria e la forza per poi riavvicinarsi ai 5’30’’.

Piccola crisi attorno al 30°, rallento, ma l’abbraccio di tutta questa gente ti solleva e ti spinge avanti senza che tu te ne accorga!

Infatti al 35° mi accorgo che … sono al 35°! Altro check : le gambe girano, brave ragazze, acceleriamo un po’?

Mi rimandano subito indietro, a tenere il mio “ritmo sorriso”, e restiamo lì a volte attorno ai 5’30’, altre attorno ai 5’40’’.

Via così, con gran serenità passano i cartelli dei km fino al 41° e lì la testa si apre, entrano pensieri inaspettati e sale dal cuore un’emozione fortissima, mai sentita.

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Mi salgono le lacrime, porca miseria! Se piango mi parte il fiato! Manda giù! Manda giù! Dopo!

Ultimo motivazionale alle gambe “dai ragazze che ci siamo, dai ragazze che ci siamo”, ultima curva a gomito ehehehe …

La porta di Brandeburgo! Ecco Bowie, adesso lo sento Bowie … dice a ognuno di noi, con la sua piccola o grande battaglia, che possiamo essere eroi anche solo per un giorno, questo giorno.

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NEGATIVE SPLIT, ULTRA POSITIVE VIBRATIONS 😉

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