16_10473975_978793315468429_7475000322139873287_oDavvero strani i runners! Ho scoperto fin da subito che fossero persone dotate di spirito di avventura, poi che sono anche abili narratori. Dopo i bellissimi racconti di Sonia e Marco mi faccio avanti per raccontare la mia esperienza e spero di esserne all’altezza: alla fine mi direte.

Non dovevo nemmeno partecipare alla Mezza dei 6 Comuni: una persona di buon senso non corre una mezza tre settimane dopo la maratona di Venezia e una settimana quella di Cannes. Però il nostro coach Enrico Vivian dice sempre “se no i xe mati no i voemo” allora eccomi alla partenza con il pettorale 101, il numero della carica.

10313710_10203419771169228_1302901225597617026_n_cropCome prevedibile le sensazioni non sono delle migliori: battiti cardiaci abbastanza alti e muscoli ancora carichi dei saliscendi francesi. Mi ripeto il mantra dei i triathleti “non esistono condizioni sfavorevoli, ma uomini arrendevoli“, quindi rimuovo ogni ansia da prestazione e mi prometto di arrivare al meglio.

La mia tattica prevedeva di rimanere col palloncino dell’ora e cinquanta e magari arrivarci assieme, ma dopo poche centinaia di metri lo stacco e proseguo da solo con un passo più veloce: sono consapevole che da un momento all’altro potrei saltare, ma rimuovo il pensiero.

Dopo un paio di km mi raggiunge Sonia e corriamo assieme, sostenendoci nelle difficoltà: a volte basta un piccolo gesto o un semplice incoraggiamento. La corsa continua veloce cercando di raggiungere chi ci precede e di scappare da chi ci segue. Dentro di me cerco la motivazione, ricordandomi quello che avevo fatto il sei luglio scorso: non posso e non devo mollare!

Cerco la traiettoria ideale e alzo lo sguardo per capire dove gira la curva successiva – i metri guadagnati in quei frangenti diventano preziosi – e alla fine io e Sonia arriviamo al traguardo con il nuovo personale. Guardo il crono e mi metto a ridere: com’è possibile stabilire il PB una settimana dopo aver corso una maratona dura come quella di Cannes? Aveva ragione Enrico “no sémo miga normai“.

10273363_10205349372596414_2350573309876739879_oPaolo e Angela mi perdoneranno se dico che io e la Sonia abbiamo dimostrato di essere una coppia affiatata e che si è comportata come dovrebbero comportarsi tutte le coppie, ovvero aiutandosi e sostenendosi a vicenda nei momenti di difficoltà. Curioso il fatto che durante queste gare si sia formato questa sorte di gioco delle coppie (Federico-Paolo, Iana-Carla …).

A fine gara ci hanno dato pure una bellissima medaglia, la quindicesima da inizio anno tra le gare di ogni sorte che ho fatto. Magari le userò per addobbare l’albero di Natale visto che ormai manca poco. Ringrazio i miei compagni di squadra per la bellissima esperienza. Ora tirerò un po’ il fiato e proseguirò con allenamenti leggeri, pensando di più al figlio in arrivo: Cesare sarà la medaglia più importante e bella. Ciao a tutti. Pasina

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