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‘Sei felice?! Siete felici?!’

Questa domanda te la sento spesso proporre a fine allenamento e, credimi, è la prima cosa che mi son chiesto dopo l’arrivo, non senza un sorriso al pensiero. La risposta è stata ‘si!’.

Sì perché è stata la prima volta (dopo 5 tentativi) che son certo d’aver finito una maratona ‘bene’; di gambe e di testa e questo per me conta moltissimo.

Sì perché sono riuscito a concentrarmi sull’ampiezza del passo e sulla spinta (novità per me..) e il risparmio di fatica l’ho sentito eccome! (Perdona il modo grossolano di esprimere il concetto) ‘Sta dritto e non arretrare col bacino!’, continuavo a ripetermi. Così i km passavano, tra un acquazzone e una raffica di vento, tra due ali di folla sempre presenti e due raggi di sole che ogni tanto bucavano nuvole minacciose, con l’occhio sempre attento a dove mettere i piedi tra pozzanghere, buche e sanpietroni (sanpietrini per me son quelli in corso Palladio).

Certo che, a guardare la foto, 2000 anni fa avremmo trovato condizioni peggiori

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Maratona di Roma: 3:04’50” 1:30’+1:34′ non sono sceso sotto le 3 ore ma sono contento perché:

– ho dato il massimo e le pulsazioni costanti lungo tutta la gara lo confermano

– nel finale ho sorpassato molti atleti e quasi nessuno mi sorpassava quindi in tanti erano più in crisi di me

– il meteo sempre coperto e con qualche scroscio di pioggia era ideale

– il percorso è bello ma moooolto impegnativo con 77 curve e 7,4km di sanpietrini ….

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Ecco due feedback green dalla Maratona di Roma, uno privato di Giovanni RICCHIERO e uno social di mio fratello Matteo insieme nella copertina di Vicenza Marathon: gusti diversi, soddisfazioni per tutti!

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