Sembrava che questo giorno non arrivasse mai, dopo quasi due anni di allenamento e preparazione. E invece eccomi qua, 4 novembre 2018, pronta per la mitica New York City Marathon, un sogno che si sta per realizzare …

20181104_NYC Marathon_Manu e Marco

Mio marito Marco ed io ci alziamo presto, il transfer per la partenza è lungo, ma ci accoglie una New York spettacolare, un gran sole, un bel cielo azzurro e la temperatura perfetta per correre, circa 10 gradi.

Dal ferry che ci porta a Staten Island saluto la Statua della Libertà, guardando Manhattan che si allontana luccicante del primo sole del mattino.

Sto vivendo una giostra di emozioni, paura e ansia per la mia prima maratona. Allo stesso tempo tanta adrenalina mi accompagna allo Start, il Ponte di Verrazzano, assieme ai numerosi messaggi di buona fortuna che leggo sulle chat.

La partenza è pazzesca, un pieno di energia dopo l’inno americano, i colpi di cannone e la più bella “New York “ di Frank Sinatra mai ascoltata! Sarà la colonna sonora di questo magico evento della mia vita!

La prima metà della maratona è strabiliante, assaporo ogni secondo, la musica, gli applausi, la gente lungo il percorso che ti chiama e ti incoraggia!

Mi viene voglia di correre a destra e sinistra per prendere più “touch the power“ possibili dalle centinaia di mani protese verso tutti i runners! Marco mi consiglia di non disperdere energie, così cerco il centro della strada per ritrovare e mantenere un buon ritmo.

Già al Queensborough Bridge inizio a sentire la stanchezza. Sembra che questo ponte non finisca mai: davanti a me un muro di runners che camminano, ma io non mi fermo, rallento e finalmente arriva la rampa in discesa.

Ci avviciniamo al Bronx, lunghe strade, tanto saliscendi e ancora un ponte in salita, sento la stanchezza prevalere, è ora di far correre la testa adesso. Sento ancora la musica, il rumore e le grida della gente, ma ne sono quasi estraniata.

Gli ultimi chilometri sono pazzeschi, siamo quasi in Central Park, aumenta la musica, la folla è in delirio e fra tutto questo rumore sentiamo urlare i nostri nomi: c’è un Nico Runners con la sua famiglia, Gigi, che ci ha visti e ci dà una sferzata di energia!

Ho ripreso un po’ di ritmo, ormai si intravede in Finish e, anche se non vedevo l’ora di arrivare, desideravo comunque assaporare quegli ultimi 195 metri tanto sudati e agognati in questi ultimi due anni.

Passato il traguardo non mi rendevo conto di avercela fatta, ero in lacrime e ridevo allo stesso tempo! Marco ha preso la mia medaglia e me l’ha infilata al collo, un gesto dolcissimo che corona anche il suo grande impegno nel supportarmi in questa mia spettacolare avventura!

Sono passati pochi giorni, comincio ora a realizzare ciò che sono riuscita a fare, nonostante tutte le interferenze che ho incontrato. Sono molto orgogliosa di me stessa, e soprattutto di essere stata accompagnata dal gruppo Scuola di Corsa e i Coach Enrico e Alberto.

E poi c’è lei, New York…THE CITY WHERE DREAMS COME TRUE.

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