IMG_0470_cropNon ci credevo quel venerdì pomeriggio di novembre, sentendomi dire “forse si libera un pettorale per la maratona di Londra”. Alle conferma ho preso subito la palla al balzo e con l’amico Riky ho intrapreso l’appuntamento per fine aprile, io di corsa per 42,2km e lui di corsa per seguirmi.

Il ritiro pettorale all’Excel ti fa già entrare nell’atmosfera gara e, dopo aver prelevato il mio 56600, giriamo per una buona ora all’interno dell’expo: Adidas spadroneggia, con degli articoli che dal vivo sono molto meglio che in internet. La notte passa quasi liscia, se non fosse per un tempo che ho sognato.

Sabato mattina esco per una sgambatina alle 06.45. Faccio le ultime 3 miglia, quelle che portano all’arrivo in The Mall. Strade già chiuse al traffico e dispiegamento di forze munite di cani, per il controllo del tragitto.

IMG-20150425-WA0004_cropSensazioni buone. Le scarpe nuove come non sentirle. Ringrazio infinitamente l’amico Maurizio per averle procurate. L’asfalto inglese non è dei migliori e bagnato risulta scivoloso. Le previsioni continuano a indicare pioggia per la domenica di gara. Tutti preoccupati, io attendo.

Il sabato sera sbircio le previsioni, cambiate! Tempo coperto ma senza pioggia, si corre asciutti ma freschi, 10-12 gradi di massima, mi piace! Domenica mattina, ore 05.45, sveglia! Mi vesto e scendo a fare colazione.

Sono tranquillo e fermo sulla decisione di partire con calma per le 08.00 e arrangiarmi per il trasporto. Il treno per Blackheath è gratuito per i runner con pettorale e da Waterloo station all’albergo sono solo 300 metri.

10399430_10204068373285049_4106507150993773090_n_crop0Arrivo a Greenwich park in una distesa di verde con i camion per le sacche posizionati su piastre in metallo per non rovinare il manto erboso e sprofondare nel terreno reso bagnato dalla pioggia della notte. Una fila interminabile di bagni, acqua, Lucozade, the e caffè a volontà.

Entro in griglia alle 09.55. Blue line, griglia 1, poca gente davanti a me ma sono tranquillo, non sento agitazione e stress in partenza. La partenza viene data alle 10.10 esatte e vedo i primi sfrecciare via come missili terra-aria.

Io impiego 17/20 secondi prima di passare sotto lo striscione di partenza, poco importa. C’è traffico, ma resto tranquillo e faccio la mia corsa regolare senza farmi prendere dall’ansia. Infatti il primo km lo faccio in 4.16. Il secondo in 4.08 e molti cominciano a calare.

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Dal quinto km trovo il ritmo giusto con un gruppetto di persone, tra cui il pilota Jenson Button. Non lo riconosco, ma faccio miei gli incitamenti indirizzati a lui. Il passaggio al Tower Bridge è bellissimo e li incrocio per la prima volta Riky che oltre ad incitarmi mi scatta anche qualche foto. Siamo a metà gara e con il gruppetto maciniamo km ad un ritmo costante dei 4.04/4.06.

IMG_0402_cropI passaggi al decimo ed alla mezza sono stati più veloci di quanto mi ero prefissato (41′ – 1h26′), passando in (40′ – 1h24′), come anche il passaggio al trentesimo 2h02′.

Nessuna crisi, qualche accenno di crampi ma fermato con il cambio di falcata e qualche rimedio top secret. I chilometri volano e aspetto il momento topico al Big Ben, anche se il pubblico è sempre presente e festante con tutti, dal primo all’ultimo. Dal Tamigi giriamo verso Buckingham Palace: fantastico! Purtroppo le gambe iniziano ad irrigidirsi e perdo il gruppetto con Button.

Svolto l’angolo e rivedo l’amico Riky che mi saluta, mi incita e mi immortala all’ombra della campana più famosa del mondo. Mi carica, ma le gambe si irrigidiscono sempre più. Non importa, il pubblico aiuta a fare ciò il fisico non vorrebbe. Vorrei fermarmi a fare stretching ma non serve. Cartello dei 600 metri, dai Simbaaleale dai!

Marathon Foto_2015_FBSvolta per The Mall – 500 metri e vedo il cancello d’entrata – 400 metri e sento il boato della folla alla fontana – imbocco il viale e il traguardo è lì. Arrivo al traguardo con un 02.53.30 che mi fa sognare Boston 2016 e l’iscrizione a settembre. Passo le impalcature, mi inginocchio e bacio il terreno, come ogni fine maratona.

La felicità è immensa e la urlo al cielo. Anche gli addetti ai lavori mi seguono e si congratulano. Ritiro la mia borsa e con una lacrima nel cuore mi cambio e lascio la zona di arrivo. Arrivederci Londra, sei stata la mia più bella maratona ad oggi.

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