Il racconto del compagno e una giornata di pioggia fanno ricordare comune fatica un mese addietro e continua soddisfazione verso nuovi traguardi …

Una brutta giornata come quella di oggi non poteva che farmi tornare alla memoria la mia esperienza di Roma. Svegliati alla domenica mattina dopo un sabato soleggiato a passeggiare per la capitale nulla poteva far pensare ad una giornata piovosa come quella della gara.

In griglia con Mimmo, Alberto e Lorenzo ci ritroviamo bagnati fradici ancora prima di partire. L’emozione è tanta e la paura di non farcela si fa sentire ma sono motivato al massimo dal nostro influencer Alberto mentre guardando Mimmo ci diciamo ‘semo mia normai‘.

Uno sguardo al Colosseo forse per darmi la carica giusta e si parte. I primi km scorrono veloci, mi affianco a Mimmo che è alla sua prima esperienza sulla lunga distanza e cerco di regolare il passo.

Oggi però appena partito sento un fastidio allo stomaco che mi accompagnerà per ben 20 km (forse la tensione o forse un colpo di freddo in griglia) ma non ho nessuna intenzione di farmi sopraffare, soprattutto dopo tutte le fatiche fatte nei mesi precedenti.

A questo punto cerco di distogliere l’attenzione dalla competizione e seguo un consiglio ‘è la tua prima maratona, ti piace correre, quando ti ricapita di correre nella capitale? goditi il paesaggio, sorridi e rilassati!‘. Sintetizzato, ma grazie, Mocce.

Passo la prima metà di gara in 1h50′ e non mi sento molto soddisfatto, speravo di fare meglio, ma non importa la vera corsa comincia adesso. Nemmeno il tempo di pensarlo e a 25km vado in crisi: fatica, affanno, gambe che non ne vogliono sapere e mi prende lo sconforto.

Il paesaggio non mi aiuta, sono infatti lungo il Tevere verso il villaggio olimpico, forse la parte più monotona della corsa e vorrei fermarmi. A questo punto provo a cambiare passo e rallento un po’ vedendomi superare dai pacer delle 3h40′.

Non ci voglio credere, erano dietro di me! Arrivo nonostante tutto ai 30km ed esce il sole, la respirazione migliora e le gambe sembrano essersi risvegliate dal letargo. Tornano le forze e la convinzione di farcela, ma non voglio forzare, manca ancora qualche km.

Passo Piazza Navona, Piazza di Spagna fino a rivedere l’Altare della Patria, una piccola salita verso il Circo Massimo e vedo il Colosseo. Mi sento un gladiatore, l’emozione per l’imminente arrivo mi fa ridere, piangere ed ecco il tanto agognato traguardo.

Metto le mani sui capelli, alzo lo sguardo, 3h38′ non ci voglio credere. Mai avrei pensato in vita mia di correre una maratona , un obiettivo che credevo inarrivabile. Grazie coach Vivian e a tutta Scuola di Corsa, al comitato festeggiamenti e agli Irriducibili.

100% of me is nothing compared to 1% of the team

Share