10653817_10202804832337315_2212300747750693785_n36^ Warsavia Marathon 28/09/2014: 42195 metri corsi con il cuore e con la testa al mio rientro alla lunga distanza dopo Treviso a marzo 2013. La preparazione non è stata così intensa e stressante come per Berlino o New York e credo che gli effetti siano visibili.

Il tracciato di Warsavia non è facile: i primi 10km si snodano nella parte della città vecchia fino ad approdare e sono un continuo saliscendi – più scendi che sali – che da freschi non si sente. Poi fino alla mezza si corre tutto lungo la Vistola, il fiume che attraversa la città, su uno stradone a tre corsie per senso di marcia ma sempre affiancati dal verde di prati e alberi ben curati, deviando per il parco più grande della città a 15km e attraversandolo per intero con una parte su sterrato ben battuto.

Dal 21°, dopo un piccolo cavalcavia, si percorre una stradina in mezzo al verde con una decina di dossi rallentatori. All’uscita per imboccare lo stradone che ci porterà fino alla casa base, una rampetta taglia gambe. C’è un avanti indietro lungo 2km o poco più con un giro di boa senza bisogno di controllo.

IMG-20140928-WA0017Ora si ricomincia a salire, non vere e proprie rampe, ma pendenza continua che si farà sentire in seguito. Al 26° ho iniziato ad avere un sentore di crampi ad entrambi gli adduttori femorali posteriori, che sono svaniti grazie alla continua idratazione, ogni 2,5 km. e non solo nei punti ristoro. Dal 30° in poi tutta strada in 2 corsie chiusa la traffico. Al 38° comincia a esserci pubblico più numeroso che non mancava nel resto del tragitto! E ogni 5km un gruppo che suonava o un dj con la musica.

Al 39° si imbocca la strada che riporta allo stadio e il ponte, già passato in partenza, presenta un’ondulazione stile Manhattan sorvolata un paio di ore prima. Nel mirino c’è comunque lo stadio – non sono arrivato, ma quasi – ci sono ancora 2km e 195 fottutissimi metri: stringo i denti e il pubblico ti spinge a non mollare. Passo il ponte e con lui il cartello dei 41, svolto a dx per affrontare la discesa dello svincolo, tratto piano e trovo gli 800m – “sono solo 2 giri di campo: vola a goderti lo spettacolo dell’arrivo”.

Passo i cancelli d’entrata e imbocco il tunnel che porta alla gloria del traguardo. Nel tunnel al cartello dei 200m voglio spingere, ma le gambe si sono improvvisamente indurite: due plinti in cemento armato che affrontano la pseudo salita. Aiuto! Nulla da fare! Ingrano la ridotta e balzello fino a raggiungere la pista dove tra due ali di folla calorosissima ricomincio a correre, godendomi lo stadio ed il tabellone con il crono d’arrivo: 02.57.55!

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FELICE … EMOZIONATO … INCREDULO … STANCO … GRAZIE!

Ultime considerazioni per una bellissima esperienza in una città pulita e corretta

  • una maratona da fare con i sui 20’000 partecipanti per il 90% polacchi: curata bene, gestita bene con tanti volontari che aiutano l’organizzazione dal ritiro del numero e pacco gara, all’arrivo della corsa (ho approfittato del servizio massaggi all’arrivo, 2 ragazze che mi hanno rigenerato le gambe, 1 a dx ed 1 a sx …)
  • non c’erano veri e propri cancelli per l’accesso alle griglie, ma dei ragazzi con dei cartelli che indicavano il tempo, dalle 3:00 ore in poi, segnando ogni 15 minuti: un popolo corretto e rispettoso del prossimo che si mette in fila non affianco e non si infiltra tra i partenti con tempo da 3 ore, sapendo di valere un 3.30 o 3.40

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