Gray839-itPiù correttamente dovrei scrivere sistema neuro-endocrino, ma farei ancora più fatica a farmi leggere, come è difficile farmi capire quando sottolineo l’importanza delle risorse nervose, oltre a quelle fisiche, in gara come in allenamento.

Spesso mi descrivo come un Dorian Gray modificato: io sto invecchiando con me stesso, non c’è un quadro che raggrinzisce al posto mio, ma quello che da fuori sembra un fisico (abbastanza) integro, in verità ha un sistema nervoso svuotato e il monitoraggio per la tesi di Sami forse mi dirà anche quanto e se basterà riequilibrarlo.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: merito dei lavori anaerobici lattacidi con cui sono stati martellati muscoli, tendini e nervi portandomi a precoce esaurimento ben prima dei trent’anni. La seconda finestra agonistica è iniziata nel 2005 con la scarificazione ai tendini di Achille, rifondata su un nuovo equilibrio funzionale ed esercitata sulla corsa continua senza troppi frazionati brevi. Merito della corsa campestre e della maratona.

Poi mi sono fatto prendere la mano dalle gare. Se nel 2007 non ho attaccato un pettorale da fine aprile (esordio alla Maratona del Santo, Padova) a inizio settembre (Mezza del Brenta, Bassano del Grappa), nell’aprile 2010 sono partito alla prima edizione del Puro10’000 una settimana dopo la Maratona di Parigi, dove avevo avuto il primo scricchiolio al tibiale posteriore sull’asse mediale dell’arto sinistro. Fu una lunga discesa fino al 20/11/2011 dove una semplice caduta portò al distacco della cartilagine sulla testa del femore sinistro (condilo mediale).

Adesso il buco rimane, improbabile che si sia rimarginato, ma sembro aver ritrovato un minimo di funzionalità. E così torno a gareggiare: una volta al mese durante l’inverno arrivando alle recenti quattro volte in cinque settimane. Volevo fare qualcosa fra la Maratonina dei Dogi e la Mezza del Brenta: avevo in mente la Sleghe Lauf, ma non ero sicuro di esserci il sabato pomeriggio, così ho anticipato a Stroppari, dove ho ricevuto il volantino della 5 Miglia di Bassano, ma mi era venuta voglia di esserci anche a Treviso. Ecco come rischiare di rovinare quel poco di buono che è rimasto.

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Ho cominciato guardando me stesso, ma avremo altri e più nobili esempi (ho già iniziato con il promemoria a Federica DEL BUONO), perché mantenere la condizione di forma è principalmente gestione dell’aspetto nervoso. Me l’ha ricordato Michele FERRARI nel recente approfondimento al Giro del Delfinato e nel forum quasi live sul Tour de France in corso.

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